La grande attesa!

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Siamo a Dimaro da non sappiamo più quanti giorni, dove il ritiro del Napoli si trasforma in una meravigliosa celebrazione del… nulla. Sì, avete capito bene. Il panorama idilliaco delle Dolomiti fa da sfondo a giornate sempre uguali. In mancanza di notizie vere, ci si arrampica sugli specchi, e i giornalisti presenti hanno trasformato l’arte dell’interpretazione del nulla in un capolavoro di creatività.

Oggi, ad esempio, la notizia di punta riguarda nientemeno il fatto che Antonio Conte, incredibile ma vero, ha sorriso ad André Anguissa. Un momento di rara bellezza, paragonabile solo alla scoperta della ruota o alla scoperta che il caffè fa svegliare. E c’è chi già fantastica su cosa significhi questo sguardo di complicità: un’alleanza segreta? Una battuta sul meteo? O semplicemente un riflesso condizionato? Non lo sappiamo.

Non dimentichiamo, poi, gli allenamenti “faticosi” di cui si parla un momento sì e un altro no. I giocatori sono “spremuti” fino all’ultima goccia di sudore, ci dicono i nostri intrepidi cronisti. Lo sappiamo bene, non c’è nulla di più affascinante che guardare qualcuno correre avanti e indietro su un campo per due ore. Ma queste sono le uniche emozioni che possiamo permetterci di provare mentre aspettiamo che accada qualcosa di veramente rilevante. E poi, vogliamo parlare delle risposte date ai tifosi? Un esercizio di dialettica degno delle migliori scuole filosofiche: “Sì”, “No”, “Forse”. È quasi come se i calciatori fossero persone vere, con umori e stanchezze. Chi l’avrebbe mai detto?

E quando finalmente il presidente De Laurentiis fa il suo ingresso trionfale al campo di Carciato, la suspense è palpabile. È un momento da Oscar: ci si aspetta una dichiarazione, un gesto simbolico, magari una coreografia. E invece, niente! Ma è proprio questo il bello: il nulla come forma d’arte. E ancora: c’è Lele Oriali agli allenamenti, che ci ricorda un po’ quegli ospiti misteriosi dei talk show che non dicono mai nulla di significativo ma che danno un tocco di classe alla trasmissione.

Eppure, in questo teatro dell’assurdo, noi siamo lì, incollati davanti al televisore, pronti a catturare ogni sfumatura, ogni movimento, ogni sospiro. Perché, diciamocelo, siamo masochisti appassionati. Attendiamo con ansia il momento in cui si tornerà a giocare sul serio, quando finalmente avremo qualcosa di concreto da raccontare. Nel frattempo, ci accontentiamo di queste perle di giornalismo acrobatico, di questi frammenti di quotidianità che, nel loro piccolo, riempiono i nostri cuori di una sottile ironia.

Perché, alla fine, quest’anno ci crediamo di nuovo. E se questo significa dover passare ore a disquisire su sorrisi, corse e frasi banali, allora ben venga. La passione non conosce ragione, e noi siamo pronti a vivere ogni attimo di questo meraviglioso nulla.

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