Verso la fine del XIX secolo, una morbosa fascinazione per l’occulto divenne tanto di moda da entrare nelle case e nei salotti borghesi d’Europa e d’America. Lo spiritismo, una pratica che prometteva di mettere in contatto i vivi con i morti, stava vivendo il suo momento di massimo splendore. Nelle sale fumose e illuminate dalla luce tremolante delle candele, sedicenti medium evocavano spiriti e suscitavano meraviglia e inquietudine tra gli astanti. Forse non tutti sanno che una delle più famose sensitive visse proprio a Napoli: Eusapia Palladino. Figura enigmatica, questa donna napoletana d’adozione affascinò e confuse il mondo accademico con i suoi presunti poteri di evocare i defunti. Tra onori e critiche, ammiratori e denigratori, l’enigma sulle sue doti non ha ancora trovato una spiegazione univoca.
Eusapia Palladino visse per buona parte della sua vita a Napoli, e sempre a Napoli, in via Benedetto Cairoli, abitò e morì il 14 maggio 1918. Personaggio enigmatico e di umilissime origini. Nata nel 1854 in Puglia a Minervino Murge, vicino Bari, la medium ebbe una difficile infanzia. La madre morì poco dopo la sua nascita o, secondo altre versioni, addirittura nel metterla al mondo. Il padre, violento e tiranno, fu assassinato dai briganti davanti ai suoi occhi. Quello che secondo Eusapia generò i suoi poteri furono due incidenti occorsi durante la sua infanzia. Una caduta dal letto le procurò la frattura dell’osso parietale. Qualche tempo dopo fu invece la nonna, a cui era stata affidata, a percuoterla con una padella infliggendole un’altra ferita alla testa. Eusapia crebbe nella più assoluta ignoranza e povertà, in un mondo fatto di superstizioni ancestrali e maltrattamenti.
A sedici anni, decisa a cambiare la sua vita, partì alla volta di Napoli dove trovò lavoro come balia presso la famiglia Mingaldi, appassionati spiritisti. Il caso volle che una sera, venendo a mancare un invitato, Eusapia venne coinvolta dai suoi padroni in una seduta spiritica. Doveva solo partecipare alla catena medianica, ma i fenomeni che si verificarono grazie alla sua presenza nella stanza stupirono tutti. Oggetti che volavano, colpi sul tavolo, voci di defunti. Un turbinio di manifestazioni paranormali mai osservato prima dai Mingaldi. In poco tempo, la notizia dei poteri della Palladino si diffuse per tutta Napoli e ben presto anche nel resto d’Italia e a seguire in Europa. In quel periodo infatti la moda dello spiritismo aveva vasto successo presso il pubblico. Un coinvolgimento tanto diffuso che attrasse anche scienziati di fama e intellettuali. Tutti volevano provare la sensazione di un contatto con l’aldilà.
Iniziò così per la Palladino una serie infinita di dimostrazioni e di sedute spiritiche. Molte delle quali davanti a eminenti scienziati dell’epoca, compresi alcuni futuri premi Nobel della fisica come i coniugi Pierre e Marie Curie, o della medicina come Charles Richet. Anche in Italia uno dei più importanti scienziati dell’epoca, Cesare Lombroso, si interessò a lungo alla ex bambinaia semianalfabeta che sembrava avere l’Europa ai suoi piedi. Eusapia aveva una personalità complessa contro cui andò a cozzare, da ogni punto di vista, il meglio della cultura e della scienza europea del tempo.
Assistere a una delle sue sedute spiritiche aveva un costo elevato. Raccontano i testimoni, tra cui il famoso musicista Claude Debussy, che Eusapia era in possesso di capacità paranormali tra cui la levitazione, “apporti” di fiori, materializzazioni di spiriti di defunti e comunicazioni dirette col proprio spirito guida, l’anima del pirata John King. Durante le sue sedute riusciva a far apparire oggetti di vario tipo. Altre volte gli oggetti si dissolvevano per poi riapparire a casa dei proprietari. In Europa la Palladino riuscì a convincere molti di essere effettivamente in possesso di poteri paranormali e nel 1926 il famoso autore di Sherlock Holmes, sir Arthur Conan Doyle, lodò, nella sua «History of Spiritualism», i fenomeni psichici e le materializzazioni spiritiche prodotte dalla donna.
In piena epoca positivista, gli scienziati volevano vederci chiaro sul “caso Eusapia”. Poteri medianici (magari appartenenti a un ramo di una scienza ancora sconosciuta) o inganno? La medium fu invitata a ripetere le sue sedute in ambienti controllati da terzi. Durante le sedute, la Palladino veniva legata alle sedie e gambe e braccia venivano tenute ferme da persone che non la perdevano mai di vista. Inoltre, spesso c’erano dei fotografi. E, anche in queste condizioni, avvenivano i fenomeni. Nell’estate del 1902 venne addirittura esaminata da un gruppo di docenti universitari di Palermo. Una relazione stesa in quell’occasione racconta: “Ad uno di noi, una volta al buio, venne tolta la sedia, sulla quale stava seduto, malgrado resistesse con tutta la sua forza. Fatta la luce, la sedia fu trovata sul tavolo centrale; rifatto buio, la sedia ritornò precisamente al suo posto e il proprietario di essa, che era rimasto tuttora in piedi, fu tirato energicamente per il lembo della giacchetta, dalla parte di dietro, e forzato a piegare le ginocchia e rimettersi a sedere. Durante il lungo svolgersi di questo fatto il controllo della persona della Palladino fu, come per tutti i fenomeni qui narrati, completamente sicuro”.
Il citato scienziato e criminologo Lombroso ci restituisce un ritratto della medium alquanto bizzarro. La Palladino era un personaggio sui generis. Ignorante e poco amante della pulizia ma allo stesso tempo affascinante e capace di spiegare fenomeni metafisici complessi. Di carattere spigoloso e arrogante ma prodiga di generosità verso gli ultimi. “Un ininterpretabile rompicapo, sfuggente ad ogni classificazione”. Negli Stati Uniti, durante una seduta spiritica controllata, la Palladino venne accusata di non avere alcun potere. Secondo i suoi sostenitori, il passare degli anni aveva fatto indebolire, fino a quasi farle sparire, le sue doti medianiche. La medium continuò a sottoporsi di buon grado a controlli e a verifiche da parte di importanti scienziati e medici.
Improvvisamente, nell’autunno della sua vita, Eusapia smise con lo spiritismo e si ritirò nella sua abitazione a piano terra in Via Cairoli. Sposò un commerciante di vini che morì pochi anni dopo le nozze. Sola e dimenticata dal gran mondo, la medium amava passeggiare nei giardini all’inglese del cimitero acattolico di via Santa Maria della Fede. Le persone del quartiere, che nulla conoscevano del suo passato glorioso, iniziarono a chiamare quella strana anziana che s’intratteneva tra le tombe “’a signora de’ muort”. Quando morì nel maggio del 1918, lì fu sepolta. Si racconta che il fantasma della medium si aggiri ancora tra i vialetti di quello che oggi è divenuto un giardino comunale. Forse avrà trovato quella compagnia che le mancò in vita fra gli spiriti.
Grazie per questo affascinante resoconto sulla vita di Eusapia Palladino. È incredibile come una figura di umili origini sia riuscita a conquistare l’attenzione di scienziati e intellettuali di tutta Europa. Il racconto delle sue sedute spiritiche, con dettagli così vividi e testimonianze di personaggi illustri come i coniugi Curie e Cesare Lombroso, ci fa riflettere su quanto fosse forte la fascinazione per l’occulto a cavallo tra Ottocento e Novecento. Un grazie speciale per aver riportato alla luce questa figura enigmatica e per averci fatto conoscere un pezzo di storia poco noto ma straordinariamente interessante.
La ringrazio per i complimenti! Continui a leggerci
Antonio sempre abile con le parole … anche in questo amusement d’été. Complimenti!
Don Raffaele lei possiede sguardo attento alle nuance: “zitt’ chi sap’ ‘o juco!” Dicevano i mestieranti dalle mie parti…😂
Grazie sempre per i complimenti.
Complimenti, sempre meritati, a parte, il mio scetticismo innato mi obbliga s ricordare che già nel lontano 1978 il compianto Piero Angela, ancora più disincantato di me, pubblico il volumetto dal titolo “Viaggio nel mondo del paranormale. Indagine sulla parapsicologia, Milano, Garzanti, tuttora in circolazione, nel quale venivano riportate probanti testimonianze che sconfessavano la Palladino, il celebre Uri Geller, che piegava i cucchiaini con la sola forza del pensiero e tanti altri lestofanti. Questa precisazione si rende necessaria perché pare che l’umanità stia lentamente scivolando verso l’irrazionale e l’occulto. Un forte abbraccio all’amico Antonio.
Innanzitutto grazie mille mister per i complimenti. Sono d’accordo con te sulla deriva verso l’irrazionale presa dalla cultura mainstream. Il pensiero corre verso il caro Durkheim e le sue previsioni sulle “fughe dalla realtà” delle future società rivelatesi, tristemente, reali. Parafrasando Amleto “non ci sono più cose in cielo e in terra che nella nostra filosofia”, noi non siamo il Polonio di turno, ma semplicemente i disillusi che scappano dalla cultura di massa…