Azzurri a casa, e menomale.

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Euro 2024 finito male per gli azzurri: eliminati agli ottavi dalla Svizzera con un sonoro 2-0. Un colpo duro per tutti, tifosi e addetti ai lavori. Ma niente paura, mettiamoci comodi e analizziamo la situazione con un po’ di pepe e ironia! Mister Spalletti ha scelto una formazione che, con il senno di poi, non era la migliore. Crediamo abbia lasciato a casa qualcuno che probabilmente avrebbe potuto incidere sul percorso e il buon Politano glielo ha ricordato con efficacia con un post, poi cancellato, allo scadere dell’incontro. Forse serviva più attacco, o una difesa più solida? Difficile dirlo, probabilmente la verità sta nel mezzo: un mix di tattiche sbagliate e giocatori non in giornata. I centrocampisti non hanno brillato, mancando di idee e di fantasia per costruire gioco ma mancando anche di capacità elevate proprie. Anche in attacco, luci soffocate: gli attaccanti non hanno inciso come ci si aspettava. Poche occasioni e anche sprecate, poco movimento e poca concretezza. Anche qui la mancanza di qualità si è fatta notare. E oltre alle mancanze tecniche e qualitative, l’Italia ha sofferto anche per poca grinta e determinazione. La squadra sembrava svogliata, senza la fame di vincere che ci si aspettava da campioni in carica. Come se la tigre avesse perso i denti! Essere campioni in carica è un’arma a doppio taglio: sì, porta prestigio, ma mette anche tanta pressione. Forse questa pesantezza ha condizionato le prestazioni degli azzurri, bloccandoli mentalmente. A volte bastano pochi errori per compromettere una partita. E in questa Italia, gli errori individuali non sono mancati. Distrazioni difensive e scelte sbagliate hanno spianato la strada agli svizzeri. La sconfitta brucia, ma è un’occasione per crescere. Serve un’analisi profonda per capire cosa è andato storto e per cambiare rotta. Serve un nuovo ciclo, con nuove idee e nuovi giocatori? Intanto l’eterno Gravina e il giovane (di incarico) Spalletti ci hanno comunicato in una conferenza stampa “fiume” che non si dimetteranno. E chi se lo aspettava? Magari penseranno che questa sconfitta con un gioco inesistente e con una preparazione atletica vergognosa sarà stata colpa di chi in questo momento scrive quest’articolo. Intanto, se proprio Gravina e Spalletti se la dovessero prendere con qualcuno, dovrebbero protestare contro Danny Makkelie, l’arbitro che in Italia Croazia ci ha dato 8 minuti di recupero (ma perché?) e con Zaccagni che proprio al 98′ ha pareggiato quell’incontro a dispetto della volontà dei compagni, crediamo. Mah, in bocca al lupo per il futuro e non dimentichiamo mai che il calcio è uno sport e che, come diceva il grande Helenio Herrera: “pregate che la palla entri in porta, ma tirate forte!”

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