La legge di bilancio in elaborazione da parte del Governo può costituire un buon banco di prova per verificare quanto la compagine governativa attuale sia corporativa nel senso che adotta misure e comportamenti troppo ristretti e settoriali, con uno sguardo benevolo rivolto a piccoli gruppi chiusi a difesa dei proprî interessi e privilegi.
Per quanto in queste ora trapelino diverse bozze non ufficiali della manovra allo studio del Governo, un paio di elementi sono già evidenti.
A proposito di taglio delle tasse, la riduzione del cuneo fiscale appare non strutturale ma temporanea, quindi se verrà interrotta a fine 2024 – come alcuni osservatori ritengono –, lascerà il bilancio familiare più magro di oggi.
Per quanto riguarda il sostegno alle famiglie economicamente più esposte all’erosione dell’inflazione, tra le quali ci sono quelle che appartengono al ceto medio, il cui reddito nominale viene colpito da una tassazione che per loro è stabile, l’economista Pasquale Tridico ha scritto su la Repubblica: «il Governo, che ha già tolto il reddito di cittadinanza, trascurando la forte povertà in crescita, invece di pensare ai bassi salari e proporre se non il salario minimo a 9 euro l’ora, a cui si è opposto, almeno per rimediare al fenomeno causato dall’inflazione chiamato fiscal drag … o al rinnovo dei contratti dei pubblici dove ha responsabilità diretta, o al fatto che il 63% degli italiani fa fatica ad arrivare a fine mese, pensa più ai ricchi a coloro che riescono a risparmiare e a comprare Btp [Buoni del Tesoro poliennali], i cui acquisti non saranno più inclusi nell’Isee [Indicatore della situazione economica equivalente], così i più ricchi (meglio se evasori), che risparmiano perché hanno redditi più alti, potranno anche prendere prestazioni sociali più alte, quali assegno unico per la famiglia e altri bonus che hanno come prova dei mezzi l’Isee, visto che per loro l’Isee sarà alleggerito dai risparmi dei Btp.»
In conclusione questa manovra, che si presenta come concepita col bilancino, si rivela simile ad altre fatte in passato da governi di colore diverso da quello attuale, con buona pace della discontinuità invocata dalla Meloni, anzi una novità appare evidente: il corporativismo che anima alcune delle proposte con riferimento a blocchi sociali specifici. Basterà attendere ancora qualche ora per avere la conferma ufficiale di questa che, al momento, può configurarsi come possibile esito finale delle decisioni governative sulle quali pesano indiscutibilmente i profondi contrasti tra i partiti di maggioranza.