Scienza e religione

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Scienza e religione: una incompatibilità senza rimedio? Nonostante l’epoca in cui viviamo sia quella più tecnologicamente, socialmente ed economicamente avanzata dall’inizio della storia dell’uomo, sulla terra esistono il 28% di creazionisti, il 41% di evoluzionisti e il 31% di incerti. Quel sovrabbondante 28% è rappresentato da persone che per dogmatico indottrinamento non riconoscono i risultati di una nuova visione della realtà vivente fatta di cambiamenti e mutazioni genetiche che possono essere indotti dall’uomo per realizzare vaccini, medicinali salvavita e un incremento dei raccolti per sfamare le parti più arretrate del globo.

Il creazionismo, una corrente di pensiero religioso che dichiara dogmaticamente che le specie viventi, compreso l’uomo, comparvero con unico atto di creazione meno di 10.000 anni fa, rigetta acriticamente le principali affermazioni (ed applicazioni) scientifiche che si basano sulla ricerca e su solide e inoppugnabili prove empiriche. La datazione con il radiocarbonio ci consente di misurare con buona approssimazione le ere geologiche, mentre l’analisi delle mutazioni del corredo genetico di ogni essere vivente ci mostra la nostra comune ascendenza da forme di vita ancestrali vissute più di 3 miliardi di anni fa (la terra ne ha 4,5 miliardi). Paradossalmente questo contrasto lo troviamo in maniera più marcata nel paese più religioso e scientificamente avanzato, gli Stati Uniti d’America. Molti scienziati però aderiscono al cosiddetto ID (disegno intelligente), una forma di “accomodazionismo” che riconosce la validità dell’evoluzione e della selezione naturale, ma ammette il suo realizzarsi per un disegno divino, il cui fine è la nascita dell’uomo. Nonostante dati scientifici che non prevedono alcuna teleologia. Anche Papa Giovanni Paolo II ammise l’evoluzionismo, ma riconoscendo che per l’uomo ci fu un “salto ontologico” con l’infusione dell’anima.

La necessità di trovare una compatibilità fra religione e scienza quindi è molto sentita. Un famoso scienziato, Stephen Jay Gould, scrisse che il problema non è mai esistito perché sono due magisteri non sovrapponibili (NOMA, non overlapping magisteria): la scienza si occupa di studiare il mondo fisico, come funziona a livello macro e microscopico, mentre la religione si occupa di morale e scopi. Recentemente è stata smentita anche questa affermazione con studi che svelano l’origine biologica dell’etica. L’incompatibilità quindi tra fede e fatti rimane la ferita aperta che fa dolorosamente sanguinare il prevalere di una parte o di un’altra, una ferita che purtroppo non è destinata a rimarginarsi, persistendo l’arroccamento di una parte all’autorità, al dogma e all’interpretazione letterale dei testi sacri di riferimento. Le religioni infatti rincorrono affannosamente e fantasiosamente i dati scientifici che le smentiscono, ricorrendo spesso a interpretazioni meno letteraliste e più metaforiche di testi sacri. Viceversa la scienza non si affida ad alcuna autorità, anzi i dati empirici hanno validità solo se sono falsificabili, cioè smentiti dall’esperienza, e mai definitivi.

L’accusa che i creazionisti fanno spesso all’evoluzionismo è quella di essere solo una teoria, se è falsificabile. Anche la meccanica newtoniana è una teoria, ma provate a uscire di casa dalla finestra invece che dalla porta! Purtroppo le scintille di questa incompatibilità non si limitano a infuocare una polemica verbale o scritta ma ispirano comportamenti pericolosi per il singolo e la società. Nel 1987 a una ragazzina dodicenne dell’Arizona, Ashley, comparve un nodulo alla gamba destra che si aggravò e si estese provocando atroci dolori senza che i genitori, seguaci della Scienza cristiana, acconsentissero alle cure mediche e all’amputazione, che avrebbe potuto salvarla. Il nodulo era un osteosarcoma, che alla fine portò alla morte la povera ragazzina, nonostante la fede e le preghiere prescritte come cura dalla loro credenza. Penserete naturalmente che le conseguenze penali per i genitori in un paese civile e progredito furono molto dure. Purtroppo, grazie alle deroghe penali concesse per motivi religiosi in quello Stato, i genitori di Ashley se la cavarono con un patteggiamento e una tirata d’orecchi.

Altro caso sono i Testimoni di Geova, che in tutto il mondo ammontano a circa 8 milioni, i quali rifiutano le trasfusioni di sangue citando passi biblici come Genesi e Levitico, dando una interpretazione metaforica del “mangiare sangue”. I bambini morti perché i genitori non hanno dato il consenso alla trasfusione sono onorati come martiri dai seguaci di quel Movimento. In Vaticano poi c’è un esorcista ufficiale e la Chiesa cattolica riconosce formalmente l’Associazione nazionale degli esorcisti. Quanti cattolici sanno che la Chiesa ammette la possessione diabolica e prevede un procedimento per trattarla, con cui purtroppo in passato sono state curate le più svariate malattie mentali? Con conseguenze immaginabili.

Per ultimo voglio citare i danni più recenti che derivano dall’assecondare le proprie inclinazioni, emozioni e credenze personali: gli ostacoli che sta incontrando lo sviluppo di due delle scoperte che hanno salvato e promettono di salvare tante persone dalle principali cause odierne di morte, le malattie infettive e le malattie degenerative ed ischemiche: i vaccini di nuova generazione e le cellule staminali. In Afghanistan, Pakistan e Nigeria le vaccinazioni antipolio raggiungono una percentuale bassissima della popolazione infantile (mentre la percentuale di morti e invalidi è elevata) perché c’è una forte opposizione dei leader religiosi alla loro diffusione in quanto convinti dalla loro credenza che è un complotto per sterilizzare i musulmani. La vaccinazione contro il papillomavirus (HPV), responsabile del tumore alla cervice delle donne, è ostacolato da molte chiese occidentali (quella cattolica è fra i principali oppositori) perché, eliminando un pericoloso effetto collaterale del sesso, incoraggia la promiscuità sessuale! Il virus Ebola che sta devastando l’Africa occidentale si diffonde con facilità perché i capi religiosi e le chiese locali incolpano dell’epidemia la corruzione, l’immoralità e l’omosessualità, tanto da indurre il Presidente della Liberia a lanciare un appello non alla vaccinazione, ma a tre giorni di preghiera e digiuno per implorare la pietà divina. Infine le staminali: cellule non ancora differenziate e specializzate che siamo riusciti, con sofisticati sistemi e in particolari terreni di coltura, a stimolare e indurre a differenziarsi nei tessuti desiderati, che vengono poi trapiantati con effetti di ricrescita nei tessuti danneggiati. Quindi realistiche prospettive di cura del Parkinson, dell’Alzheimer, di lesioni del midollo oltre che dell’infarto e degli ictus. La fonte principale di queste cellule sono le migliaia di ovuli congelati e non utilizzati per la fecondazione in vitro, destinati comunque alla distruzione. Diverse chiese ne ostacolano l’utilizzo, affermando che un ovulo fecondato è già una persona e quindi sarebbe un omicidio.

C’è forse un risvolto positivo in questa contrapposizione che comunque non compenserebbe i danni? I sostenitori e gli aderenti alle varie religioni affermano che i principi etici condivisi dalle credenze hanno rappresentato un fattore di coesione e cooperazione sociale, con maggiore possibilità di affermarsi e progredire, come è successo per le tre principali religioni monoteiste (l’ebraismo, il cristianesimo e l’islam), che all’inizio favorirono la nascita della scienza, naturalmente sotto il loro rigido controllo dogmatico. Fu solo nel XVI secolo che la scienza riuscì ad affrancarsi dallo sterile immobilismo cui la stava condannando la religione in Occidente, ritagliandosi quel ruolo indipendente e indispensabile che ha reso possibile il salto di qualità nel tenore e nelle condizioni di vita attuali. Galileo e Giordano Bruno sorriderebbero compiaciuti se potessero vedere gli aerei che sfrecciano da un continente all’altro, i satelliti che monitorano le condizioni della terra e trasmettono dati tra i continenti, gli smartphone, i viaggi sulla luna, Internet… e tant’altro. Purtroppo anche questa affermazione non trova rispondenza nel mondo attuale. Basta guardare all’Europa settentrionale, un tempo profondamente religiosa ma ormai prevalentemente laicizzata, esempio di convivenza civile e di relazione negativa tra benessere e religiosità: le società meno religiose sono le più prospere e civili e con basse anomalie sociali, considerando, come indici di stabilità, il numero di divorzi, omicidi, incarcerazione, mortalità giovanile, consumo di alcool, povertà, disuguaglianza di reddito, fiducia e generosità. Tutti indici di molto inferiori alla media mondiale nei paesi bassi e scandinavi.

1 commento su “Scienza e religione”

  1. Leopoldo Iannuzzi

    Salvatore Mazzeo è sempre acuto e preciso nelle analisi che fa. Concordo pienamente con quanto dice.

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