Riceviamo da Arnaldo Riccoboni e volentieri pubblichiamo
A inizio settimana ricevo la telefonata di un amico il quale, impossibilitato a presenziare e conoscendo il mio interesse per il teatro, mi offre un biglietto per una rappresentazione teatrale in programma per venerdì 2 dicembre al teatro La Perla di Agnano. Accetto volentieri e, ricevuta la locandina dello spettacolo, mi documento sui protagonisti della serata: la compagnia teatrale dell’Associazione I Comici di Talìa che rappresenterà la commedia in due atti “Il morto sta bene in salute”. Inoltre, faccio una ricerca sul sito dell’Associazione, dove si possono visionare le rappresentazioni della compagnia teatrale degli anni passati. La faccenda si fa interessante: resto positivamente colpito dalle messe in scena e dalla bravura dei protagonisti, per cui mi predispongo a godere la serata teatrale di venerdì.
Arriva il venerdì, vado al teatro con un po’ di anticipo e, appena entro in sala, mi colpisce il fatto che il sipario è già aperto con le luci accese in sala e in penombra sulla scena. Lo stesso accade nell’intervallo, mentre a fine commedia il sipario si chiude per un attimo per poi riaprirsi per i ringraziamenti, dopodiché, a sipario aperto, il regista e gli attori scendono in platea e si confondono tra il pubblico.
Scritta da Gaetano Di Maio, la commedia “Il morto sta bene in salute” fu portata al successo negli anni Settanta del secolo scorso da Luisa Conte ed Enzo Cannavale. Fin dalle sue prime rappresentazioni alcuni critici definirono questo lavoro un “giallo comico”. Infatti, “Il morto sta bene in salute” si sviluppa attraverso una serie di situazioni comiche e colpi di scena che, tra una risata e l’altra, induce il pubblico a tenere il fiato sospeso fino all’inatteso finale. E questo è ciò che è accaduto anche in occasione della rappresentazione di venerdì 2 dicembre: il pubblico ha dimostrato di apprezzare molto la messa in scena della commedia con ripetuti, convinti applausi a scena aperta ed incontenibili risate causate da gag esilaranti.
La commedia narra le vicissitudini dei gestori di una pensioncina, Gennaro e Nannina Bottiglieri, che trovano una borsa contenente una grossa somma di denaro; i coniugi sono all’oscuro del fatto che tale somma era stata versata a un killer per eliminare il concorrente di un capomafia (Luigi Chiaccone), il quale ora pretende la restituzione dei soldi o, in alternativa, che l’omicidio sia commesso. I coniugi Bottiglieri si ritrovano, quindi, nei panni di killer improvvisati, dando vita ad una girandola di equivoci divertenti ed esilaranti. Infatti, la vicenda si dipana tra mafiosi incalliti, denaro sparito, tresche amorose e vari equivoci, bugie e raggiri; il tutto a un ritmo così serrato che fa a pugni col nome della piccola pensione a conduzione familiare, “Pensione della tranquillità”, che, ironia della sorte, si dimostra tutt’altro che tranquilla.
Al termine dello spettacolo ho chiesto al regista, Gianni La Camera, quale sia stato, secondo lui, il segreto del successo di questa rappresentazione e lui ha risposto: «La chiave di lettura consiste nell’amicizia che accomuna questo gruppo di attori; infatti essa viene fuori in fase di recitazione e il pubblico lo ha spesso compreso edè apprezzato. Ogni spettacolo dell’Associazione I Comici di Talìa viene sempre preparato con la massima cura, questo perché rispettiamo il nostro pubblico e soprattutto perché gli attori sono i primi a divertirsi, contagiando così il pubblico in sala.» Gli chiedo, inoltre, il motivo dell’insolita apertura del sipario prima, durante la pausa e dopo la rappresentazione e lui mi dice: «Lo abbiamo realizzato per fare in modo che, all’inizio della commedia, il pubblico non si distragga per scoprire la scenografia e l’ambientazione e rivolga immediatamente l’attenzione ai dialoghi. Mi pare che i presenti abbiano gradito.»
Effettivamente, a me questa compagnia di attori non professionisti è apparsa ben rodata, tutti gli interpreti hanno dato il meglio di sé con molta passione e impegno, il che ha consentito il raggiungimento di un ottimo livello di prestazione grazie anche alla sapiente regia di Gianni La Camera, che ha saputo ben mescolare gli elementi della commedia degli equivoci, mantenendo una trama e un intreccio sempre avvincenti. Per non far torto ad alcuno, riproduco i personaggi e i rispettivi interpreti in ordine di apparizione in scena:
Palmira (ospite della pensione): Claudia Benvenuto
Silvestrino Petrella (ospite della pensione): Lello Iacovelli
Rosetta (figlia di Gennaro e Nannina): Valentina Carretta
Peppino (fratello di Gennaro): Luigi Claudio
Gennaro Bottiglieri (proprietario della Pensione): Romano Carretta
Nannina (moglie di Gennaro): Angela De Luce
Luigi Chiaccone (in arte Gino Dorè): Ciro Esposito
Carmelo (il siciliano): Nestore Bellame
Melina (cameriera della Pensione): Patrizia De Simone
Sig.ra Piscopo (ospite della Pensione): Carmen Esposito
Agatina Barbato (ex di Luigi Chiaccone): Bianca Giliberti
Molto attenta la direzione di scena di Paolo Taddei. L’ambientazione – la seconda metà del secolo scorso – è resa fedelmente dai pertinenti costumi ed arredi, curati da Nicoletta Verdile.
Il Quarto Canale Flegreo ha realizzato le riprese video che prevedibilmente saranno disponibili sul sito dell’Associazione d’arte filodrammatica I Comici di Talìa (le rappresentazioni – I Comici di Talia)
E, last but not least, un sincero ringraziamento al mio amico che mi ha fatto dono di una serata particolarmente gradevole.
Arnaldo Riccoboni