Che la Fiorentina ieri abbia giocato una bellissima gara è fuori di dubbio. Organizzata al meglio, veloce, aggressiva e sempre pericolosa. Gonzales che ha messo troppo spesso in difficoltà Mario Rui, Igor che ha tenuto benissimo un non proprio in forma Osimhen, Cabral che irretisce Lobotka e fa un gran bel gol, Ikonè che segna centrando l’angolino facendo passare il pallone tra le gambe dell’avversario. Insomma, anche gol imparabili che forse, con Vlahovic in campo, non avremmo visto. Certo, la Fiorentina non è il Manchester City ma ha provato a imitarlo.
Per la verità anche il Napoli ha cercato di fare la sua parte senza sfruttare però tutte le occasioni create, eppure la partita l’avevamo ripresa con un gol di “Ciro” che vorremmo vedere in campo per più tempo, magari al posto dell’evanescente Zielinski che da troppe partite non c’è e risulta essere un uomo in meno. Ci saremmo aspettati anche che il buon Spalletti facesse entrare prima Ghoulam, viste le difficoltà che riscontrava sulla fascia sinistra Mario Rui. Eppure, quando è entrato, l’abbiamo visto in una forma accettabile.
Comunque siamo lì, anche con questa ennesima sconfitta in casa e ad opera di una squadra che già ci ha eliminato dalla Coppa Italia e che qualche anno fa ha fermato la corsa verso un meritato scudetto in casa loro.
Ma tant’è! E ora?
Beh, volendo essere ottimisti gli azzurri potrebbero ancora vincerlo questo campionato. Siamo a due punti dal Milan e a pari punti con l’Inter. Non male per una squadra che all’inizio di questo torneo si sperava, con poca convinzione, che potesse qualificarsi al quarto posto.
Mancano sei partite alla fine per Milan e Napoli e sette per l’Inter. Basterebbe un solo pareggio del Milan nelle sei partite a venire per agguantarli e, con gli scontri diretti a favore, spuntarla noi.
Possibile, no?
Basterebbero due pareggi dell’Inter nelle sette partite a venire per superarli.
Possibile, no?
Certo che il Napoli dovrebbe proprio vincerle tutte e sei ma, anche in questo caso, possibile, no?
Ascoltiamo quindi il nostro ottimo Koulibaly che ha chiesto, ai giocatori che non ci credono, di rimanere negli spogliatoi e noi chiediamo ai soliti “tifosotti” di non andare allo stadio. In questo momento, più che mai, bisogna stringersi intorno alla squadra, ai calciatori e alla società.