Il progresso è un percorso lento che l’uomo compie sin dagli albori della conoscenza. L’universo che oggi conosciamo non è lo stesso che immaginavano gli uomini secoli fa, una sfera chiusa con al centro la Terra e i pianeti che le ruotavano attorno. Il grande passo dalla teoria geocentrica a quella eliocentrica sembra non sia stato poi così grande per noi, eppure il progresso, soprattutto quello scientifico, ha bisogno davvero di molto tempo per dare le sue risposte.
Circa un centinaio di anni fa Nikola Tesla mostrava al mondo le sue incredibili scoperte quasi come se fossero magie. Il suo contributo da inventore, fisico e ingegnere elettrico ha portato allo sviluppo di molti settori delle scienze applicate, in particolare nel campo dell’elettromagnetismo. L’esplorazione controllata a distanza del cosmo è iniziata proprio con lui quando nel 1898 mostrò pubblicamente, all’Electric Exposition tenutasi a Madison Square, il suo modello funzionante di barca radiocomandata, utilizzando quindi per la prima volta le onde radio per guidare il movimento di un robot. Nel 1899 Tesla costruì un laboratorio a Colorado Springs, in Colorado, per poter tranquillamente sperimentare l’elettricità ad alta frequenza e generò addirittura fulmini artificiali; inoltre registrava sui suoi nuovi strumenti le onde radio che riceveva dal cosmo attraverso uno strumento che lui stesso costruì e chiamò teslascopio. In quegli anni, mentre si occupava di ricerche sull’elettricità atmosferica, annunciò che tra le onde radio ricevute c’erano alcuni segnali radio di origine extraterrestre che non combaciavano con i suoi soliti dati acquisiti. Ovviamente la comunità scientifica dell’epoca non gli credette poiché innanzitutto non esisteva nessuna conoscenza dei segnali radio cosmici. Alcune ricerche sostengono che probabilmente il segnale provenisse dalla magnetosfera di Giove e fosse stato solo male interpretato.
L’interesse per Marte dall’epoca di Tesla non si è mai spento, lui è stato solo una fonte di ispirazione per tutte le ricerche che sono venute poi. Molte sono state negli anni le missioni che hanno condotto robot sulla sua superficie. Iniziando dal 1965, quando la sonda Mariner fu il primo veicolo ad orbitare intorno a Pianeta Rosso e, dopo tanti altri tentativi alcuni falliti, nel 2011 il Rover Curiosity ammartò sulla sua superficie. Il 18 febbraio 2021, dopo più di sette anni di lavoro da parte del laboratorio Jet Propulsion Laboratory della NASA a Pasadena (California) che si occupa, appunto, dell’esplorazione dello spazio, la missione Mars 2020 ha raggiunto un altro obiettivo: il rover Perseverance e il drone Ingenuity ora scorrazzano tra le polveri rosse.
Stiamo parlando di rivoluzioni tecnologiche ma non solo. Queste sono rivoluzioni universali che ci danno la speranza della possibilità di andare sempre oltre nel nostro universo. L’umanità non smetterà mai di cercare risposte alle domande che si pone, non smetterà di essere curiosa e di voler raggiungere i più impensabili obiettivi. La fantasia ci porta lontano, ma non è detto che questo possa restare solo nella nostra mente. Marte è sempre stato nei nostri sogni più remoti e la cinematografia ne è un esempio lampante con l’ingente produzione di film di fantascienza che hanno affascinato grandi e piccini. Talvolta le nostre fantasie si avverano e riusciamo, un passo alla volta, a raggiungerle.