Mi sono imbattuta nella loro pagina Facebook mentre scorrevo con il mio smartphone la valanga di post a cui forse neanche più facciamo caso. Ma quel “manifesto di 150 ricercatori, attivisti e dottorandi” ha attirato la mia attenzione. Forse è stato il nome: “Prossima Napoli” ad incuriosirmi. Prossima nel senso di vicina, di tangibile. Così sono andata ad approfondire le 5 W giornalistiche: chi, cosa, come, quando e perchè.
In vista delle elezioni comunali, che dovrebbero svolgersi in primavera, più di 150 giovani professionisti napoletani, per lo più tra i 30 e i 40 anni, hanno lanciato un appello su internet che ha raccolto già più di 500 firme. Si autodefiniscono “emigranti, emigrati che ritornano, ma soprattutto giovani attivi in percorsi politici, sociali, sindacali”. Ricercatori e ricercatrici, insegnanti, medici, lavoratori precari, freelance, scrittori, giornalisti, architetti: “Siamo persone che vogliono mettere a disposizione le proprie energie e competenze, organizzarsi e contare, assumersi responsabilità, conquistare spazio, prendersi cura di questa terra, ricambiare quello che questa città ci ha dato e contribuire a scriverne il futuro.”
All’interno del testo del manifesto (che potete trovare sulla loro pagina) ciò che si legge è la volontà di prendere parte e contribuire al programma sul futuro della città. L’agenda di Prossima Napoli vuole porre l’accento sulla rigenerazione urbana, spazi civici di confronto su tavoli tematici, il diritto all’abitare, il miglioramento delle linee di trasporto secondo i principi della mobilità sostenibile, la tutela dell’immenso patrimonio artistico e culturale della città, la regolamentazione dell’industria turistica, la qualità del lavoro e il miglioramento del tasso di occupazione. Un manifesto di intenti dunque, che, a ridosso delle prossime elezioni comunali, ha fatto sorgere spontanea la domanda tra molti: “Concorrete per formare un nuovo partito?” Sembra che per ora di partito non se ne parli, i giovani napoletani specificano che il proprio programma intende stilare le linee guida e le buone pratiche per il prossimo decennio, ma non escludono una collaborazione con l’amministrazione se ci fosse una comunione di intenti con alcuni candidati. Si definiscono la “Next generation” di Napoli, provenienti dalle professioni più disparate, ma accomunati dal desiderio di scrivere “dal basso” un nuovo futuro per una città difficile, ma che allo stesso tempo da qualche anno vive nuovi fermenti, proiettando nel mondo la propria voglia di rivalsa e di rigenerazione.
Come la prenderanno gli altri candidati? Alcuni punti comuni con Prossima Napoli potrebbero essere trovati con la neocandidata a sindaco, Alessandra Clemente, attuale Assessore alle politiche giovanili, che è finora il primo nome certo a concorrere per Palazzo San Giacomo. Alessandra Clemente, braccio destro dell’attuale sindaco De Magistris, ha già lanciato la propria campagna elettorale, iniziando ad intavolare dialoghi con i cittadini, partendo ad esempio da “Meet me” (Incontrami): incontri online con i giovani per discutere e dibattere i temi più caldi della città e per ascoltare le loro proposte. In un contesto nazionale fortemente instabile e caotico dal punto di vista politico, la città di Napoli vive sulla propria pelle le conseguenze economiche della pandemia, con interrogativi sempre più pressanti. Intanto, numerosi sono i nomi che si avvicendano tra i possibili candidati. Il primo è quello del Presidente della Camera Roberto Fico che, dati gli sviluppi delle ultime ore, potrebbe lasciare la poltrona romana. Anche il Ministro dell’Università e della Ricerca Gaetano Manfredi è stato indicato come possibile aspirante sindaco. Mentre i nomi papabili del partito pentastellato sono Vincenzo Spadafora e Sergio Costa.
Per quanto riguarda il centro destra invece arriva il nome del magistrato Catello Maresca, ora sostituto procuratore presso la Direzione distrettuale antimafia (DDA).
E per non farsi mancare proprio nulla, anche l’ex sindaco di Napoli Antonio Bassolino sembra guardare con interesse a Palazzo San Giacomo. In tutto questo marasma istituzionale e politico, si aspetta l’evolversi della crisi di governo, a cui il destino di Napoli sembra in parte collegato.
Le elezioni comunali, intanto, da maggio potrebbero slittare a settembre ma nel frattempo, in questi mesi, sarà interessante seguire l’evolversi di Prossima Napoli e del manifesto di questi giovani napoletani, che parlano di ecologia, circolarità, rigenerazione. Napoli, nell’ultimo decennio, nonostante tutto, ha visto la nascita e l’evolversi di associazioni, gruppi e movimenti dal basso, con una partecipazione trasversale e forse tra le più vive in Italia. Ora questi giovani, spesso costretti a lasciare la propria terra per l’impossibilità di costruire un futuro degno di tale nome, sembra che vogliano dettare le linee guida per costruirselo da soli quel futuro.
E dunque, liberi da preconcetti e da pregiudizi, aspettiamo di saperne qualcosa in più su questo nuovo progetto, sperando che la concretezza e non più le promesse riescano a vincere in questa tornata elettorale.