Quando a marzo inoltrato gli fu data la notizia, non è che Lele fosse proprio al settimo cielo: l’incarico era dei più tosti che il capo gli avesse mai affidato!
Per quanto il letto fosse soffice come una nuvola, quella notte non riuscì a prendere sonno.
Il mattino seguente la notizia si era già sparsa in ogni angolo del regno e gli amici erano accorsi da ogni dove per congratularsi con lui; la qual cosa, invece di rallegrarlo, contribuiva a rendergli più gravoso il compito che lo attendeva, viste le aspettative che si erano create in proposito.
Eppure l’esperienza non gli mancava.
Nelle alte sfere era tenuto in gran considerazione, visto l’elevato livello di affidabilità che aveva sempre dimostrato nell’espletare ogni tipo di incarico che gli fosse commissionato.
Tant’è che tutti lo consideravano una sorta di braccio destro del comandante supremo: una consapevolezza di cui Lele era cosciente, ma che, invece di tranquillizzarlo, contribuiva ad accrescere le sue ansie.
Il caso, all’apparenza semplice, per lui nascondeva una serie di insidie da cui non sapeva come districarsi.
Innanzitutto la giovane età del soggetto cui doveva rivolgersi gli poneva l’immediato problema di come dover affrontare un’eventuale incomprensione.
Il messaggio da recapitare era linguisticamente semplice, ma logicamente complesso.
E se chi doveva riceverlo non fosse stato psicologicamente pronto a recepirlo?
E se il destinatario non fosse predisposto ad accettarlo?
E se non avesse avuto l’acume necessario per comprendere il significato delle sue parole?
E se avesse già pianificato il suo futuro in maniera diversa?
Perché era toccato proprio a lui sconvolgere i piani di quell’innocente?
Tutti quei se senza risposta, oltre a procurargli un mal di testa di dimensioni universali, lo avevano gettato nel più profondo avvilimento.
A nulla valevano i complimenti e le pacche sulle spalle degli amici che lo circondavano festanti: non riusciva a godere di quel momento che, per gli altri, era di gran gioia.
Poi, all’improvviso, tutto gli apparve sotto una luce diversa.
Perché non ci aveva pensato prima?
Eppure dopo tanti anni vissuti a stretto contatto con il capo, tutto avrebbe dovuto essergli chiaro sin da subito.
Che sciocco, pensò fra sé e sé, riprendendosi dallo sconforto: alla fine, come sempre, era solo una questione di fede!
Così, dissipato ogni dubbio e rinfrancato nello spirito, Gabriele, dispiegate le ali, volò giù sulla Terra per annunciare a Maria la lieta notizia.