Altra vittoria in trasferta e Napoli al terzo (?) posto. Partita giocata bene per 80 minuti che, regolamento alla mano, sarebbe stata chiusa sullo 0-2. Ma non è stato così perché l’arbitro Pasqua, richiamato al VAR per un fallo di mano di Osimhen che precedeva il gol di Koulibaly, non vede il fallo che subiva il centravanti azzurro nella stessa azione. Crediamo di aver capito che per quel tipo di fallo il VAR non possa intervenire perché si lascerebbe alla sensibilità dell’arbitro la valutazione di una spinta e/o di una trattenuta in area e, se è così, sarebbe una regola che siamo costretti a farci piacere. Il punto però è: se il VAR chiama l’arbitro a visionare il fallo di mano, poi, lo stesso arbitro, guardando le immagini che gli propongono anche il fallo precedente sul giovanottone napoletano, non ne tiene conto? E perché? Non può essere il regolamento che glielo vieta e quindi? Ma già, a chi lo chiediamo se i giudici di gara non hanno diritto e dovere alla parola? Quel gol andava annullato e si doveva assegnare rigore per il Napoli, senza se e senza ma. La partita sarebbe finita e non avremmo visto quei dieci minuti finali che i partenopei hanno concesso ai felsinei. Già, e non avremmo neanche sentito e letto tutte le critiche che, per quel finale lasciato agli avversari, abbiamo dovuto sopportare.
Qualcuno pensa seriamente che la squadra attuale debba andare in trasferta, in terra emiliana, e stravincere 7 a 0 non concedendo nulla nei 95 minuti di gioco. Amici, non è così e non lo sarà per tutto il campionato. Questo torneo è più equilibrato di quanto pensiamo e noi e le altre compagini dovremo fare i conti con squadre come il Bologna, il Verona, il Sassuolo, la Sampdoria, il Genoa e forse tutte. Non è un caso che, per la prima volta, da anni, non ci siano una o due squadre che convincono del tutto. Il Milan comanda ma poi pareggia con il Verona in casa, il Sassuolo è secondo e sappiamo che non lo sarà per molto, l’Inter, l’Atalanta e la Juve sembrano arrancare. Il Napoli e la Roma sono terze ma tutte e due con un punto in meno. Il Napoli per i famosi motivi legati alla partita contro i bianconeri e la Roma per un errore di trascrizione di una lista che era certamente stata stilata in buona fede visto che, compilata come lo è stata, non assicurava alcun vantaggio. Ma mentre facciamo tutte queste considerazioni arriva la notizia che l’ASL della Toscana, seguita dall’ASL del Lazio, bloccano le partenze dei nazionali e impongono agli atleti di rimanere in isolamento. Ma va? E chi sarà mai l’ASL per scavalcare il “protocollo” calcistico? Come si permette? I calciatori partiranno certamente per le loro nazionali ignorando l’ordine ricevuto da quest’Ente usurpatore. E così si va verso il dibattimento, nel pomeriggio di oggi, davanti alla Corte d’Appello Federale che dovrà decidere del punto tolto al Napoli e dei tre assegnati alla Juve. Se è solo questo perché, e il dubbio nasce spontaneo, la Corte d’Appello potrebbe assegnare al Bologna i tre punti a tavolino in quanto il Napoli ha disdetto il volo per il capoluogo emiliano di sabato ed è partito la domenica mattina. Speriamo che non se ne accorgano perché potrebbero pensare che non la volessimo giocare.
Oggi l’uso del Var é esclusivo degli
arbitri, questo è un errore poiché non rende giustizia al gioco del calcio.
Sarebbe sicuramente più giusto dare la possibilità ad ogni panchina di chiedere l’intervento non più di 3 volte nell’ arco
della partita.
Il tempo di recupero sarebbe più lungo ma “i nuovi padroni “sponsor e televisioni sarebbero felici avendo più visibilità.
Le società non potrebbero lamentarsi e gli
arbitri farebbero gli arbitri non i dittatori.
Quindi il Napoli avrebbe avuto il rigore per il fallo subito antecedentemente al tocco con la mano.
Il covid non ha padroni, ha destabilizzato tutti e per fortuna anche il calcio.