Campi Flegrei: tra archeologia e storia

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Il Macellum di Pozzuoli (Foto di Giuseppe Nappo, per gentile concessione dell’autore)

I Campi Flegrei sono una zona a pochi chilometri da Napoli, ricca di edifici storici e di reperti archeologici importanti, alcuni splendidi, dove è letteralmente possibile camminare tra l’antica storia greca e romana. Un luogo di cultura non conosciuto da molti, dove il turismo scarseggia per la poca circolazione di informazioni, dove molti siti archeologici sono lasciati alla solitudine di sé stessi, ma è possibile godere dell’infinito piacere dell’intrecciarsi di cultura e conoscenza. Chi volesse attraversare i Campi Flegrei non può che partire da Cuma, abitata sin dall’epoca preistorica e protostorica divenuta poi colonia greca fondata dagli Eubei di Calcide, cui è legato il mito della Sibilla Cumana, citata nel terzo libro dell’Eneide (Eneide, III, 440-452), per giungere poi a Pozzuoli, fondata con il consenso di Cuma da alcuni profughi dell’isola greca di Samo, con il nome di Dicearchia (città del giusto governo), città che visse alle dipendenze di questa e, pertanto, difese con essa l’ellenismo della Campania, prima contro gli Etruschi e poi contro i Sanniti. L’occupazione romana della Campania, avvenuta nel 338 a.C., segnò la romanizzazione della città cui fu attribuito il nuovo nome latino di Puteoli (piccoli pozzi), forse a causa delle numerose sorgenti di acque termo-minerali che vi si trovano. Roma, che durante la seconda guerra punica (218-201 a.C.) aveva sperimentato l’importanza strategica del porto di Puteoli, nel 195 a.C. ne fece una sua colonia marittima di notevole importanza. A Cuma numerosi sono i siti archeologici e tutti di rilevante importanza, tra cui l’acropoli, l’antro della Sibilla, mentre Pozzuoli è una delle poche città al mondo a possedere due anfiteatri romani e un maestoso complesso di necropoli al pari di Roma, inoltre è l’unica città italiana a possedere uno stadio romano (stadio di Antonino Pio) anche se quel che ne resta visibile è solo un angolo dell’enorme struttura di forma ellittica. (Per approfondimenti si consultino: Adinolfi R., I monumenti antichi di Pozzuoli e Cuma; Adinolfi R., Cuma, Il lago d’Averno, la Solfatara di Pozzuoli; Annecchino R., Storia di Pozzuoli e della Zona Flegrea).

Questi sono solo alcuni dei tanti affascinanti siti archeologici della Zona Flegrea; quasi al pari di Roma, quindi, non manca di meraviglie da visitare, ma manca solo di informazione e di un adeguato sistema di accoglienza dei visitatori.

La nostra Costituzione considera il patrimonio culturale del Paese un bene essenziale da tutelare quale espressione primaria della Nazione. La legge affida questo ruolo prioritariamente al Ministero per i beni e le attività culturali e per il turismo (MiBACT). Per colmare i grandi ritardi accumulati nella tutela e valorizzazione dei Campi Flegrei, il MiBACT ha istituito nel 2016 un proprio Istituto, il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, dotato ormai di autonomia speciale. Sono ben 25 i siti archeologici assegnati alla cura del Parco il cui elenco è pubblicato sul sito ufficiale http://www.pafleg.it/. Da tempo associazioni, movimenti di opinione, intellettuali di chiara fama, organizzazioni sindacali denunciano la scarsità di risorse assegnate al Ministero per la cura del nostro patrimonio culturale. Scarsità di risorse finanziarie e di personale addetto alla cura e tutela, alla custodia e alla valorizzazione di questo invidiabile e invidiato enorme patrimonio. Utilizzando al meglio gli strumenti legislativi disponibili, la Direzione dell’Istituto flegreo nell’ottobre dello scorso anno ha avviato un progetto sperimentale di partenariato pubblico-privato. L’obiettivo era quello di individuare “operatori economici, enti senza scopo di lucro, associazioni o imprese sociali” anche in forma di raggruppamento temporaneo, con cui sottoscrivere un accordo per la valorizzazione dei due siti archeologici del territorio: il Macellum di Pozzuoli e la Piscina Mirabilis di Bacoli. Dopo un lungo e complesso percorso tecnico-amministrativo il direttore del Parco Archeologico dei Campi flegrei, Fabio Pagano, ha potuto così sottoscrivere un primo accordo per la gestione del Macellum di Pozzuoli. Nuova vita quindi per l’antico Macellum di Puteoli, mercato romano di Pozzuoli, antica sede di scambi commerciali con il Mediterraneo (più conosciuto come Tempio di Serapide per un ritrovamento di una statua del dio egizio Serapide), che il prossimo settembre riapre al pubblico dopo decenni di chiusura. Un palcoscenico unico, che ospiterà l’evento “Overture, verso il mediterraneo e oltre”, il 25 e il 26 settembre. L’evento si svolgerà attraverso una coreografia di luci e musica che sarà solo l’inizio di una serie di attività.

Si è, quindi, avviata una strategia che vede nel partenariato uno strumento per il coinvolgimento attivo della cittadinanza e degli operatori economici e culturali per la promozione di una offerta integrata secondo i principi del turismo sostenibile ed inclusivo. Importante sottolineare alcuni aspetti tecnico-amministrativi dell’accordo sottoscritto: la durata dell’accordo di partenariato è di 2 anni, con possibilità di estendere la collaborazione; non è previsto alcun contributo economico diretto da parte del Parco Archeologico dei Campi Flegrei e il soggetto gestore, selezionato da un’apposita commissione, dovrà garantire l’apertura del sito almeno il sabato e la domenica, per 6 ore al giorno, e un altro giorno della settimana, per 3 ore; il partner privato, inoltre, dovrà rispettare le indicazioni del Parco archeologico per quanto riguarda la pulizia ordinaria, il rispetto delle norme di sicurezza, la delimitazione delle aree visitabili e i requisiti di professionalità dei dipendenti assunti con regolare contratto. Tornando alle iniziative previste per settembre, la rassegna è un progetto di Ati Macellum, associazione costituita da Graficamente srl, La Terra dei miti srl, Associazione Amartea e Aporema onlus. La nuova gestione vuole donare agli abitanti della città di Pozzuoli l’orgoglio che meritano, in vista della nuova rinascita del Macellum e di una nuova promozione turistica del territorio che si spera innalzi le bellezze flegree che fino ad oggi non hanno ottenuto il rilievo che meritano.

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