Coscienza alterata*

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M.C. Escher, Triangolo; i “disegni impossibili” di quest’Autore evidenziano come una forma, possibile su due dimensioni, sia irrealizzabile se trasposta nella realtà a tre dimensioni.

Gli esperti danno la seguente definizione di coscienza alterata: «qualsiasi stato mentale, indotto da vari tipi di manipolazione o forze fisiologiche, psicologiche o farmacologiche, che possa essere riconosciuto soggettivamente dall’individuo stesso (o dall’osservatore obiettivo dell’individuo) in quanto rappresenta una sufficiente deviazione dalla coscienza vigile, sveglia» (A.M. Ludwig, Altered states of consciousness in “Archives of General Psychiatry” n°127/1970). In effetti, se una persona si sottopone a tecniche che sviano la sua coscienza, allora può accadere che dimentichi o diventi indifferente a problemi la cui importanza era per lei scontata in precedenza.

Le persone sono più vulnerabili all’influenza sociale quando sono indotte a pensare e a sentire diversamente dal solito, quando qualcuno o qualcosa distrugge il loro equilibrio emozionale. Tali cambiamenti nell’esperienza soggettiva (o alterazioni della coscienza) possono danneggiare la matrice psicologica in cui sono radicate le idee di un individuo fino a fargli perdere ogni traccia degli abituali indicatori interiori; siffatti cambiamenti possono pure introdurre un sentimento di mistero, la sensazione che stiano operando forze al di là del suo controllo. Così può essere spinto ad accettare spiegazioni insolite per le sue esperienze e ad adottare nuovi atteggiamenti impliciti in quelle spiegazioni: la sua mente, influenzata dalle azioni e dalle parole degli altri, comprenderà le cose in modo diverso. Sotto quest’aspetto la coscienza alterata può contribuire a modellare gli atteggiamenti degli adepti dei movimenti religiosi alternativi.

Come la coesione di gruppo e la fede condivisa, la coscienza alterata agisce da veicolo per la trasformazione di identità e per l’impegno che spinge delle persone ad aderire a un movimento religioso alternativo. Quali specifici aspetti di percezione si modificano nello stato di coscienza alterata? M. Galanter (Culti, Varese 1993) spiega: «Possiamo considerare la coscienza come se fosse uno spazio multidimensionale, in cui ogni dimensione rappresenti qualche aspetto di percezione o sensazione. Stati alterati diversi possono essere poi definiti in rapporto alle dimensioni alterate … come senso del tempo, identità personale, stimoli di appetito e percezione visiva. Ogni dimensione contribuisce alla totalità dello stato di coscienza di una persona e consente di tracciare un quadro di somiglianze e differenze fra uno stato alterato e l’altro. Quando è alterato dall’esperienza di un gruppo carismatico, ognuno può servire da punto di partenza per l’attribuzione di un nuovo significato alla propria esperienza».

* Estratto da S. Pollina – A. Aveta, Movimenti religiosi alternativi, LEV – Città del Vaticano 1998

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