Ospina fa un mezzo errore a inizio partita e l’Inter pareggia subito i conti con l’andata. Mezzo errore perchè i difensori del Napoli non è che fossero allineati proprio bene. Poi, complice un enorme Maksimovic, non consente ai nerazzurri un altro gol che forse avrebbero meritato. Nel frattempo ha trovato il modo di lanciare dalla sua area, e dopo un altro ottimo intervento, Insigne che, come al solito, si aggiusta la palla al primo tocco nel modo migliore per servire Mertens con un assist “al bacio”. Già, quel Mertens che ieri sera ha segnato proprio alla squadra che lo aveva cercato insistentemente per un acquisto che ci avrebbe addolorato non poco. Il Mertens che da ieri sera è il miglior marcatore all-time del Napoli. Complimenti a lui e a tutto il Napoli che si lancia verso la finale della Coppa Italia mercoledì 17 all’Olimpico di Roma. Andiamo a giocarci quindi la prima finale post-covid contro la Juve, avversaria di sempre. Squadra, quella bianconera, che meno ci è piaciuta nell’altra semifinale che ha visto uscire il Milan, che pure in dieci l’aveva messa in difficoltà. I “non colorati” non sono sembrati in forma e specie in quel Ronaldo, che proprio di fianco a Dybala, non crediamo si trovi a suo agio.
Saluti, abbracci, e interviste di rito con Conte che parla espressamente del miglior merito della sua squadra nella doppia sfida non ricordando probabilmente che nella sfida di andata i milanesi non erano riusciti a costruire molto e anzi, se avessero perso con due gol di scarto, sarebbe stata cosa giusta. Ma l’allenatore interista probabilmente non ha trascorso un sereno lockdown se non ricorda come la sua squadra avesse giocato l’andata con la presenza del pubblico amico e il ritorno praticamente in campo neutro. Ma tant’è! E torniamo alle interviste perché crediamo che quella a Koulibaly sia stata quantomeno sorprendente. Ci ha detto due cose fondamentali e cioè che il Napoli, nei primi mesi di questo campionato, non sapeva soffrire e ora sì, e che i giocatori stanno tornando a fare le cose che facevano prima e che sapevano fare tanto bene. Ci sembra un attacco a Mister Ancelotti e un riconoscimento per il lavoro di Gattuso. E non crediamo che un leader come Kalidou, quando dice queste cose, le dica esprimendo solo il suo pensiero, ci sembra invece evidente che deve essere lo spirito ricorrente di gran parte dello spogliatoio. Salutiamo infine con sollievo la norma cambiata in merito all’insorgenza di un caso di covid durante lo svolgimento del campionato, che non comporterà più la sospensione dello stesso e aspettiamo con ansia l’altra decisione sull’ingresso di spettatori allo stadio. Ieri sera, se le immagini ci avessero presentato i nostri 13.000 abbonati distribuiti lungo tutto l’anello, nessuno avrebbe potuto pensare di essere in presenza di un assembramento.