Uno degli errori più ricorrenti e più dannosi è quello di confrontare ciò che “è”, specie quando non ci soddisfa o non ci piace, con ciò che “avrebbe potuto essere”. La cosa succede in numerosi campi della nostra esistenza. Ci domandiamo: “Sarei oggi più felice se avessi accettato quel lavoro che mi offrirono tanti anni fa?”. Oppure: “Se fossi rimasto nella vecchia casa oggi starei meglio con i reumatismi?” Per non parlare dei casi in cui il confronto investe nodi cruciali della nostra vita.
Questo modo così inattendibile di giudicare domina abitualmente anche nella formazione delle opinioni politiche e nei giudizi a cui sottoponiamo l’amministrazione della cosa pubblica, determinando spesso scelte totalmente errate. Peggio ancora è quando in questo tipo di confronti sostituiamo, quasi inconsciamente, ciò che “avrebbe potuto essere” con ciò che “avremmo desiderato fosse”. E qui si perde ogni traccia di consistenza logica, ove ve ne fosse mai stata.
Prendiamo la tragedia del coronavirus nel nostro Paese. Col senno di poi tutti, avendo individuato ritardi, errori ed omissioni del governo, immaginano come sarebbero andate le cose se ci fosse stato un altro governo. Ma quale governo, poi? Il precedente governo giallo-verde oppure quel governo virtuale che sarebbe potuto nascere dalle elezioni rivendicate da una parte politica? O, ancora, un governo ideale, formato da personalità di alto profilo, una sorta di squadra di calcio fatta con i nostri campioni preferiti?
L’opzione più realistica tra quelle appena individuate è il paragone col governo giallo-verde. Ma su questo confronto pesano senz’alcun dubbio le convinzioni o, se vogliamo, i preconcetti personali di ciascuno. Per chi non ama Salvini, la sua arroganza e l’incompetenza dimostrata dalla scorsa compagine governativa, il coronavirus sarebbe stato un vero disastro: vi immaginate quale confusione avrebbero generato le pressioni contrapposte della Lega, del M5s e, forse, dello stesso Quirinale sul premier Conte? E Salvini ministro dell’interno con i suoi selfie e le sue sparate contro l’Europa nella situazione drammatica in cui ci troviamo? Un incubo! Per i leghisti le cose sarebbero andate decisamente meglio col governo giallo-verde ed ancora meglio con un Salvini che avesse ottenuto i pieni poteri richiesti nello scorso mese di agosto.
Ora, è chiaro che entrambe le valutazioni sono arbitrarie, frutto dei reciproci sospetti e quindi improponibili sul piano dell’analisi “fattuale” (come direbbe Crozza imitando Vittorio Feltri). Un confronto è però possibile tra ciò che è avvenuto qui da noi e ciò che sta avvenendo nel mondo. E magari scopriremo che l’Italia non è la Cina dittatoriale né la Corea del Sud supertecnologica. Ma vedremo anche cosa sta succedendo nel resto dell’Unione Europea, nella Gran Bretagna e negli USA. E tutti, ma proprio tutti, prendendo anche atto degli elogi ricevuti, dovremmo allora dare al governo Conte almeno qualcosina in più della sufficienza. Salvo ovviamente chi è in malafede.