Musica proibita: ancora qualche perla

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Berlino – Monumento commemorativo del compositore Richard Wagner, realizzato da Manfred Brueckels (Fonte: Wikimedia)

Siamo alla quarta tappa del percorso di “avviamento” alla musica classica, percorso la cui durata non è ancora prevedibile. Infatti, allo stato, pur non mancando il conforto di un ragionevole numero di contatti da parte dei lettori, non è dato sapere se la strada è quella giusta o bisogna correggerne la direzione perché sono ancora pochissimi i commenti pervenuti. Quindi, ad evitare che il nostro diventi un dialogo tra sordi, invito i lettori a farmi sapere quale brano li ha emozionati, quali li hanno lasciati indifferenti, quali sono risultati incomprensibili e così via.

Nell’attesa di compiere i passi necessari per raggiungere un ascolto più maturo, continuiamo dunque a proporre brani un po’ alla rinfusa ma comunque famosi: lo scopo rimane quello di spingere il neo-appassionato (appellativo giusto per chi si accinge a leggere anche questa quarta puntata) a familiarizzare con i temi più noti e più accessibili della musica classica.

Vero è che anche nella rassegna dei brani fin qui proposti non sono mancati gli spunti per spingere verso un ascolto più meditato. Proprio in merito a queste aperture, forse un po’ azzardate, sarebbe stato utile conoscere l’impressione che ne hanno avuto i lettori.

I brani “trasgressivi”, quelli che hanno tradito la mia promessa di facilitare al massimo l’approccio alla classica, sono stati sin qui il Preludio di Bach (proposto nella prima puntata), il Canone di Pachelbel (nella seconda) ed il Preludio dal Primo Atto del Lohengrin di Wagner (nella terza). Dei primi vi ho già detto mentre per il terzo si rende necessario un approfondimento: si tratta in realtà della prima “somministrazione” di musica wagneriana e non deve passare inosservata.

La musica di Wagner, destinata quasi esclusivamente alla rappresentazione teatrale, pur essendo ascrivibile al romanticismo tedesco, si spinge in un territorio nuovo nel quale una tensione emotiva crescente, quasi spasmodica, si placa poi nella catarsi. Questa parabola emozionale, presente in molta musica wagneriana, si presta a veicolare messaggi interpretabili sia in senso mistico che in senso erotico (misticismo ed erotismo spesso confluiscono entrambi nella dimensione dell’estasi dove si confondono). Fu questo il motivo, insieme alla narrazione dello spirito teutonico incarnato nei personaggi mitologici dalla saga nibelungica, per il quale Hitler e il nazismo si impossessarono a fini propagandistici della musica dell’incolpevole Wagner e del suo geniale ma forse più ostico epigono, Bruckner, del quale probabilmente parleremo in seguito. La maniera wagneriana di provocare e di stemperare poi la tensione condizionerà come vedremo molta della musica successiva.

Prima di proporvi un ulteriore pacchetto di brani orientati verso un ascolto relativamente facile, vi ricordo che ogni ascolto dovrebbe essere ripetuto fin quando non si sia memorizzato il tema (o i temi se più di uno) principale o comunque caratterizzante del brano. Solo attraverso la memorizzazione di un tema diventa facile scoprire cosa gli si muove intorno. Prendiamo, ad esempio, un brano per pianoforte solo: se vi siete appropriati della melodia suonata dalla mano destra potrete soffermarvi sugli accordi suonati dalla mano sinistra (i bassi) e magari scoprirne la funzione o la bellezza. Col tempo e con la pratica vi accorgerete poi che la musica classica vi darà la capacità di cogliere simultaneamente tutte le linee e le voci che si dipanano in ogni passaggio del brano e sarà un traguardo ricco di soddisfazioni.

Ecco quindi i nuovi brani e, vi prego, ascoltateli fino alla fine, anche quelli che vi sembra di conoscere: come per apprezzare un capolavoro pittorico lo guardiamo nella sua interezza, senza nemmeno accorgercene, così dobbiamo abituarci ad ascoltare i brani musicali dalla prima all’ultima nota. Solo ad ascolto completato deciderete di riascoltarlo o di non volerlo mai più incrociare nella vostra vita:

Beethoven, Sonata per pianoforte Op, 27 n. 2 – “Quasi una fantasia” , 1 Adagio sostenuto;

Dvorak, Humoresque;

Chopin, Valzer Op. 69 n. 1:

Wagner, Cavalcata delle Valchirie;

Schumann, Fantasiestucke (pezzo di fantasia) Op. 12 n. 1

Rossini, Il Barbiere di Siviglia, Ouverture;

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