“… Voglio dire soltanto che accadeva a lui come a una nave travagliata da fortuna, che trascorre miseramente lungo la costa a sottovento. Il porto sarebbe disposto a darle riparo, il porto è misericordioso, nel porto c’è sicurezza, comodità, focolare, cena, coperte calde, amici, tutto ciò che è benevolo al nostro stato morale. Ma in quel vento di burrasca il porto, la terra sono il pericolo più crudele per la nave. Bisogna ch’essa fugga ogni ospitalità; un urto solo della terra, anche se soltanto sfiorasse la chiglia, farebbe rabbrividire il bastimento da cima a fondo. Con ogni sua forza, esso spiega tutte le vele per scostarsi e, così facendo, combatte proprio coi venti che la vorrebbero portare in patria, torna a cercare l’assenza di terra del mare sconvolto, precipitandosi per amor di salvezza perdutamente nel pericolo: il suo unico amico è il suo nemico più accanito!”.
La nostra nave è oggi la nostra Democrazia. Affrontare una così grande, estesa, inaspettata emergenza, che per forza di cose ha modificato i nostri standard di vita sociale senza ricorrere al porto sicuro dell’autoritarismo e di un uomo solo al comando, è impresa difficile e complessa. Il presidente Conte con il suo Governo sta reggendo la sfida considerato comunque il grande sfilacciamento politico e sociale che l’Italia vive da anni. Come molti italiani – il 71% ha espresso un giudizio positivo su Conte – siamo contenti che ci sia questa maggioranza a reggere le sorti del Paese e che altri ambigui personaggi abbiano liberato i nostri video dalla loro ossessiva e inconcludente presenza.
È questo un dato riconosciuto dalla maggioranza degli organi di informazione, salvo qualcuno che a tutti costi cerca visibilità al pari di tanti politici che, a fasi alterne, hanno criticato. Il gioco rimane lo stesso di sempre con Conte tirato da tutti i lati e si ha la sensazione che gli stiano rendendo il lavoro ancor più difficile. C’è anche chi, come Alessandro De Angelis dell’huffingtonpost.it prima critica il Presidente per non essere presente in Tv ad annunciare provvedimenti più severi e, quando poi lo fa, lo critica per la durezza dei provvedimenti stessi. Un fastidioso comportamento che rischia solo di sfasciare un sistema che è a un punto delicato di svolta.
Il Parlamento dovrebbe riunirsi, forse in seduta permanente, in sicurezza certo, ma il Paese deve avere la certezza che le istituzioni siano in piena attività per affrontare l’emergenza.
Ma se la nave descritta all’inizio in Moby Dick è la nostra Democrazia, noi tutti siamo il suo equipaggio che deve saper ottemperare alle disposizioni con ordine e consapevolezza, senza mai smettere di vigilare.
Il Presidente della Regione Campania, con i suoi modi da sceriffo di un cartoon, ci sta facendo sorridere tanto e molti sono i video in rete che lo sbeffeggiano. È comunque vero che il comportamento demenziale di molti è sotto gli occhi di tutti. Essere costretti ad andare in farmacia con guanti e mascherina per acquistare medicinali essenziali e poi vedere due giovani bipedi camminare con fare beffardo mangiando patatine a mani nude è cosa davvero irritante, così come il 19 marzo abbiamo dovuto assistere a decine di persone in fila per acquistare le zeppole. Casi di idioti ce sono tanti, ma questi stupidi stanno vivendo il loro peggior momento. Spacciatori, delinquenti di ogni sorta, bulli e bulletti, guappi di cartone, finora si potevano nascondere tra la gente perbene, mimetizzarsi. Oggi sono allo scoperto e vediamo nei loro sguardi uno sconcerto ancor maggior del nostro. Sono soli, visibili e isolati. Ricordiamoci dei loro volti quando tutto ritornerà a una nuova e diversa normalità.
Il problema democrazia esploderà domani, quando il governo avrà tanti solti da spendere e l’economia starà morendo. Allora si tratterà di capire come si decide chi fare rinascere e chi lasciare morire. Allora dovremo essere tutti molto attenti e molto svegli.