Il Napoli finalmente aveva giocato una buona partita in casa di una Lazio che veniva già da nove vittorie consecutive. Una squadra ben fatta che sta insieme, e con lo stesso allenatore, da quattro anni e che ormai è riuscita a formare un mix di giocatori forti sia tatticamente che tecnicamente. Una gara difficile quindi che gli azzurri hanno affrontato nel primo tempo con le solite paure che ancora non ci hanno abbandonato e, nel secondo, con un piglio sufficiente a mettere sotto la terza in classifica. Purtroppo un Milik macchinoso e improduttivo crediamo non abbia permesso di più. A tratti il Napoli domina e i soliti tiri di Insigne forse questa volta meritavano di più: la punizione dal vertice sinistro dell’area, il tiro da dentro l’area che Strakosha ha parato allungandosi sulla sua destra e il tiro al volo al 90’ che il portiere pure ha preso. E poi il solito palo, questa volta preso da un intelligente Zielinski. Bene, per il resto abbiamo visto un ottimo Allan ed un Ruiz che sembra in ripresa. Buona partita di Manolas, Di Lorenzo, Hysaj e Mario Rui. Callejon purtroppo ancora non c’è. Per carità, ottimo in fase difensiva in collaborazione con Hysaj ma purtroppo non più incisivo, se non determinante, in fase offensiva. Vedere lì Lozano o addirittura Elmas non sarebbe pratica inutile a patto che questi però diano il loro apporto in fase difensiva e che non facciano saltare gli equilibri. E Ospina? Beh, bravo fino all’87’. Qualche parata in sicurezza e un fraseggio con i compagni di reparto per far ripartire l’azione dal basso che ci hanno dato quella tranquillità di cui abbiamo bisogno. Ma all’87’ ha deciso di fare lo “splendido”. Si è incartato da solo e lontano dalla porta offrendo la possibilità al poco incisivo Immobile, fino ad allora, di strappargli il pallone per indirizzarlo velocemente in porta. Di Lorenzo ci ha provato ma non ce la sentiamo di dargli percentuali di colpe sul gol perché quelle sono palle velenose che se riesci a toglierle dalla porta sei bravo e se no hai tentato. Il buon Gattuso ha poi provato in conferenza stampa ad addossarsi le colpe di quell’errore perché, ci dice, è lui che chiede di giocarla sempre ma crediamo che a certi livelli non si possa a fine partita regalare niente a nessuno. Al colombiano avranno spiegato, come a tutti, che quando sei in difficoltà dentro l’area qualche volta varrà la pena di mandare il pallone quanto più lontano è possibile. Se un po’ conosciamo l’allenatore del Napoli, nonostante le dichiarazioni, crediamo che il portiere del Napoli trascorrerà dei minuti difficili. Non si può vanificare il lavoro di tutta la squadra con un errore da principianti. Quest’anno va così. E aspettiamo allora l’apporto che potranno dare Demme e Lobotka. Il primo certamente preso per fare da vertice basso davanti alla difesa e il secondo, crediamo, a darsi il cambio con Allan, permettendo probabilmente a Ruiz di giocare in quella fetta di campo a lui più congeniale.
Adda’ passà ‘a nuttata!
La colpa che si addossa Gattuso è solo un esercizio retorico che ha lo scopo di far passare sotto silenzio la sua vera colpa, vale a dire la gestione dei cambi. Attribuirsi “nobilmente” un errore che tutti sappiamo essere di Ospina serve solo a sottrarsi alle proprie autentiche responsabilità; è su quelle che ci sarebbe piaciuto un commento dell’allenatore. L’altra sua scelta infelice è stata quella di non censurare esplicitamente il patetico esibizionismo del portiere, che si trastulla a titolo personale con enormi interessi collettivi (dei compagni di squadra, del club e del pubblico). In una fase in cui la società distribuisce milioni di multe ci potrebbe stare anche una sacrosanta e doverosa reprimenda pubblica, come quando, ad esempio, si dice chiaro e tondo che il tal giocatore viene lasciato in panchina perché non si sta allenando bene.
Osservazioni condivisibili. Inoltre, se ci dice che non fa sostituzioni in “tempi decenti” perchè la squadra sta tenendo bene il campo allora ci chiarisse il ruolo di Callejon. Solo difensore o anche terzo in alto a destra?