Vita da editore

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Stand di Homo Scrivens a Napoli Città Libro 2024

Abbiamo colto l’occasione della kermesse “Napoli Città Libro 2024” per avvicinare alcuni rappresentanti delle piccole e medie realtà editoriali per farci raccontare dai protagonisti anche il “dietro le quinte” di una professione spesso nell’ombra.

Il primo ad accettare cordialmente di rispondere alle nostre domande è stato Aldo Putignano, titolare della Homo Scrivens, casa editrice che ha recentemente proposto due nuove collane: la prima è “Gatti neri e vicoli bui”, collana di genere, dedicata al giallo, che porta avanti un lavoro di recupero di autori di grande spessore, in primis Attilio Veraldi; l’attenzione verso il giallo ha trovato poi riscontro in due volumi di grande importanza: la “Storia del giallo a Napoli” di Ciro Sabatino e “Scrittori da paura” di Francesco Costa. Altra collana significativa è “Edgar” con cui Homo Scrivens ha dato spazio a classici dimenticati o addirittura mai tradotti in Italia, con autori quali Wilkie Collins, Robida, Burroughs e altri. La vivacità dell’editore Putignano emerge anche dalla promozione dell’iniziativa “Visioni City Festival” – che si terrà a Sessa Aurunca dal 4 al 7 luglio con la partecipazione di ospiti illustri quali Veltroni, De Bortoli, Cazzullo, Ovadia, Forte e tanti altri – con incontri a partecipazione gratuita per una grande kermesse dedicata al libro, in un luogo ricco di storia e d’arte.

Ad Aldo Putignano abbiamo chiesto di illustrarci quali problematiche affliggono le case editrici medio-piccole italiane, in particolare quelle campane; ecco la sua risposta:

«Un problema è senz’altro la distribuzione. La presenza di grandi catene librarie, pur preziose nel sostenere un mercato in perenne difficoltà, soffoca le realtà indipendenti, esattamente come per noi editori. Napoli poi non alimenta un mercato forte, è una città in cui si legge ancora poco, nonostante la straordinaria fioritura artistica: per questo motivo le librerie locali non trovano facilmente terreno fertile. Occorrerebbe un’alleanza forte fra editori e librerie sul territorio, per costruire una base, secondo l’esempio virtuoso di Iocisto, che dedica ampia parte dei suoi spazi agli editori campani. Il mercato guarda il fatturato non la qualità, non importa quel che produciamo: ce ne fanno esporre solo poche copie, per affrontarlo dobbiamo essere uniti e conquistarci maggior potere contrattuale in ogni campo: in sintesi, non vedo alternativa valida all’associazionismo».

Sulla necessità dell’associazionismo come unico valido strumento per rafforzare il potere contrattuale concorda Guido Giannini, presidente del Consiglio di amministrazione della Giannini Editore s.p.a., una realtà napoletana nata nel 1856 come azienda grafica e poi trasformatasi in casa editrice.

Abbiamo poi chiesto al titolare della Homo Scrivens quali iniziative, anche normative, sarebbero utili per migliorare le condizioni operative proprie di questo genere di attività imprenditoriale; sul punto Putignano ha osservato:

«In Campania abbiamo una legge regionale tutt’altro che da buttar via, ma occorre aggiornarla: il panorama dell’editoria campana si è completamente modificato ed è doveroso tenerne conto. Servono investimenti più che leggi, mi auguro però che cambi almeno una cosa: che ogni libreria scelga quali libri avere, non trovo giusto che quel che arriva a una Feltrinelli di Napoli, per esempio, passi per un buyer di Milano, che non ci conosce, non ha alcun interesse a conoscerci e favorisce sempre le stesse marche, in un regime di oligopolio che non c’entra nulla con la democrazia».

Infine, invitato a esprimere un bilancio conclusivo sulla sua partecipazione alla kermesse “Napoli Città Libro 2024”, Aldo Putignano ha affermato:

«Napoli Città Libro è stata organizzata magnificamente: è un esempio, e merita tutto il sostegno di noi addetti ai lavori. Come Homo Scrivens poi, non posso che essere più che soddisfatto anche dei risultati, ci siamo impegnati molto per invitare amici, scrittori e lettori a partecipare, e siamo stati premiati».

Nel bene e nel male, anche l’editoria è uno specchio della società contemporanea: ci sono tanti modi di fare libri, tanti interessi imprenditoriali o puramente economici; tuttavia siamo convinti che l’editoria destinata a resistere sia quella animata da un atto d’amore per la cultura.

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