Era in viaggio da giorni e la data per la consegna si stava avvicinando.
Quando, con un’insolita solennità, era stata convocata, non avrebbe mai immaginato che le avrebbero affidato un incarico così delicato.
In passato già altre volte le era capitato di dover effettuare recapiti di un certo rilievo, ma questo, per Benigna, rappresentava di gran lunga il più importante di tutti.
Prima di mettersi in viaggio aveva studiato con cura la rotta da seguire, valutando ogni possibile insidia o ostacolo che avrebbe potuto incontrare lungo il tragitto.
Infine, accantonando ogni indugio, era partita, portando con sé il suo prezioso carico.
Approfittando delle soste per rifocillarsi e recuperare le energie necessarie a proseguire lungo l’itinerario stabilito, Benigna faceva il punto sulla situazione e cercava di capire se fosse tutto pronto per la consegna.
L’istinto le suggeriva di muoversi con cautela, anche perché ciò che vedeva non le piaceva affatto.
Ovunque volgesse lo sguardo, non poteva fare a meno di notare che la violenza era in agguato.
Fra popoli coinvolti in guerre che mietevano migliaia di vittime innocenti, per la brama di potere di criminali senza scrupoli, e vigliacchi capaci solo di infierire su donne indifese, per una malsana idea di possesso, era un delirio da cui sembrava non esserci una via d’uscita.
Neanche ora che il Natale si stava avvicinando e gli animi avrebbero dovuto essere più disposti alla bontà.
Benigna si domandava se avesse ancora un senso effettuare quella consegna.
Erano più di duemila anni che quel rito si ripeteva, ma ormai sembrava non sortire più alcun effetto.
Quante occasioni di riscatto dovevano ancora essere offerte a chi faceva di tutto per non meritarle?
Forse sarebbe servito uno shock.
Fu così che “Benigna la cicogna” decise che quell’anno avrebbe dato forfait e, invertita la rotta di volo, riportò il piccolo Gesù in Paradiso, lontano da chi non lo meritava.