Che il Lorenzo nazionale sia uno dei migliori giocatori italiani è fuori da ogni dubbio. Chi pensa il contrario o non capisce niente di calcio o, e anche questo è probabile, è in malafede. Grande giocatore e grande visione di gioco. Nel tempo ci ha abituati a giocate magistrali che hanno visto, oltre che i propri gol, lanci millimetrici a favore ora dell’attaccante centrale ora dell’attaccante esterno opposto. Oltre che a farne, quindi, ne ha propiziati, negli anni, in produzione industriale. Ci ha deliziati, a volte, con quel suo tiro “a giro” che, diciamolo, abbiamo visto anche troppe volte in curva. Benitez, Sarri, Ancelotti e Gattuso hanno approfittato di lui per costruire gioco e, negli anni, per aiutare il terzino sinistro a proteggere la fascia intera e il buon capitano ormai lo fa fino a proteggere la bandierina del calcio d’angolo.
Detto questo, nessuno dovrebbe pensare che non se ne potrebbe fare a meno. Siamo in una situazione economica, e non solo quella del Napoli, che non consente di spendere come se non ci fosse un domani. Il sistema calcio è in difficoltà e tutti, società e calciatori, sono costretti a prenderne atto. Se focalizziamo l’attenzione solo sulle milanesi, ci rendiamo conto che l’Inter ha rinunciato a Conte e Hakimi e, se consideriamo che solo il primo è in grado di portare perlomeno 10 punti in classifica, a prescindere dal suo ruolo, che dovrebbero pensare i tifosi di quella squadra? Il Milan ha lasciato andare forse il più bravo ultimo difensore al mondo, Donnarumma, a parametro zero. Ma parliamo anche della Juve che, probabilmente, dovrebbe fare a meno del suo giocatore più pagato, ma deve fare i conti con l’impossibilità di trovare, in Europa, una squadra disposta a sopportare quei 30 milioni all’anno che il giocatore guadagna. Le due romane hanno investito, fino ad oggi, solo sugli allenatori e, pensiamo, non faranno spese folli. Il Napoli, in questa situazione, è una delle poche squadre con i conti ancora a posto e, nonostante il mancato ingresso in Champions, così deve continuare ad essere.
La società non può e non deve farsi trascinare dall’emotività del tifoso, ma anche dall’ignoranza del “tifosotto”. Bisogna parlare, confrontarsi e trovare una soluzione che possa andar bene alla società, al giocatore e all’allenatore. ADL deve accontentare il giocatore senza spingersi oltre le proprie possibilità, il giocatore deve comprendere che non è più tempo di fare richieste che non possono e non devono essere accettate e l’allenatore deve fare di necessita virtù. D’altronde non ci risulta che stiano arrivando da squadre italiane e/o europee offerte “monstre” per il nostro attaccante. Questo è quanto ma, per dirla tutta, bisogna che, nel caso Insigne rimanga a Napoli, lo faccia con la massima soddisfazione. Non avremo bisogno di musi lunghi e scarso impegno. Aspettiamo quindi che ci sia l’incontro, presumibilmente a Castel di Sangro, fra il presidente, il giocatore e l’agente con pazienza e fiducia. Tutto il resto sono chiacchiere.