Più passano i giorni più noi vaccinati con l’AstraZeneca ci sentiamo fregati. Vaccinati si fa per dire: vaccinati è una parola grossa. Sembra infatti di capire che siamo a stento coperti da incidenti stradali e risse, ove mai dovessimo trovarci coinvolti in un assembramento, cosa abbastanza inconciliabile con la paura che ci portiamo dentro, dopo le notizie sconfortanti sull’efficacia di questo disgraziatissimo vaccino.
La delusione di noi poveri “sottovaccinati” nasce anche dalla scoperta, postuma, che sarebbe stato molto semplice scansarsi il vaccino oxfordiano, che all’inizio ci era sembrato tanto “british”, sarebbe bastato dire al medico inoculante che avevamo le emorroidi: nessuno avrebbe mai controllato e sarebbe passato immediatamente allo Pfizer al Moderna. Alla delusione è subentrata la rabbia per il fatto che, alla fine, chi di noi anziani non ce l’ha un po’ di emorroidi dopo decenni di uso (se non di abuso!) dell’orifizio anale?
Come se non bastasse, proprio ieri Antonella Viola, la mia virologa preferita, dalla cui incantevole “erre moscia” dipendo senza riserve – suscitando la gelosia di mia moglie che, per ripicca, se la intende, virologicamente parlando, sia con Galli che con Crisanti – ha affermato che la seconda dose non va iniettata a chi ha manifestato sintomi significativi in occasione della prima somministrazione e alle donne in generale.
Noi che ne abbiamo in corpo la prima dose, al mattino, in bagno ci scrutiamo attentamente allo specchio per cercare eventuali mutazioni somatiche, ci guardiamo sotto le ascelle per vedere se sta spuntando qualche bubbone, viviamo insomma con preoccupazione sperando in una lenta assuefazione alla disgrazia che ci ha colpiti.
Quando incontriamo qualcuno più giovane di noi che baldanzosamente ci comunica di essersi vaccinato col Moderna o col Pfizer “on the rocks” non possiamo fare a meno di fissarlo in fondo agli occhi per capire se le emorroidi ce le ha sul serio o se le è inventate al momento. Comunque gliele auguriamo, ed in forma grave.
Fatto sta che alla fine ci si troverà con svariati milioni di AstraZeneca nei frigoriferi. Cosa farne? Probabilmente in un piano di soccorso umanitario li si invierà ai paesi asiatici e africani dove il rischio di finire male è già abbastanza elevato pur senza vaccino.
In una umanità già così frantumata il vaccino sarà un ulteriore motivo di divisione.
Una riflessione personale che per il suo tono, oltre che per le sue affermazioni, mi lascia perplessa. Sono argomenti sui quali un lettore attento e non voglioso di scherzare su tutto, pretende di ascoltare esperti ufficiali che, insieme ai medici che vaccinano, sono gli unici ad assumersi delle responsabilità. Non ci interessano le svariate dichiarazioni televisive che quasi sempre, tolte dal contesto e da un vero confronto, generano ambiguità. Mi aspetto che il giornale dia la parola a qualche medico impegnato sul campo e che su questi temi non si esprimano posizioni intimiste, intimidatorie e irrisorie, ma chiarezza, se si è capaci. Non sentiamo il bisogno nemmeno di affermazioni che rasentano la volgarità come quella espressa in questo articolo : “Quando incontriamo qualcuno più giovane di noi che baldanzosamente ci comunica di essersi vaccinato col Moderna o col Pfizer “on the rocks” non possiamo fare a meno di fissarlo in fondo agli occhi per capire se le emorroidi ce le ha sul serio o se le è inventate al momento. Comunque gliele auguriamo, ed in forma grave”. Non ci fa sorridere per niente ma ci fa venire in mente il celebre aforisma di Oscar Wilde “Amo molto parlare di niente, è l’unico argomento di cui so tutto”
Tina Russo
Ecco qualcuno che risponde con serietà a un articolo a dir poco offensivo per tutti coloro che sono stati vaccinati con Pfizer o Moderna e per la scienza stessa. Un articolo fuori davvero luogo, non si augura a nessuno il male, e come si dice ” nemmeno al proprio nemico “.la situazione che stiamo vivendo da molti mesi è molto grave; i malati, i morti vanno rispettati.
E vanno rispettati anche tutti coloro che sono stati vaccinati, qualunque vaccino abbiano avuto. Cerchiamo di essere seri una volta tanto.
Tonia Russo.
Consoliamoci noi astrazenici anziani, in fondo, veniamo da una generazione che ha fatto dell’appartenenza ai meno fortunati un motivo di vanto e stimolo per lottare.
Si lo lo so, anche in quel caso, le nostre emorroidi ci hanno regalato solo molto fastidio.
Sinceramente dispiaciuto di aver toccato la sensibilità di una lettrice, oltre che collaboratrice storica del nostro giornale, sono disorientato perché le piccole cose che scrivo nelle pagine del diario, non a caso raccolte nella categoria “racconti”, non vogliono essere né realistiche né irridenti. Chi le legge assiduamente, onorandomi della sua attenzione, sa che nascono unicamente “joci causa” senza alcuna pretesa di serietà e col rischio calcolato di cadere talvolta nella volgarità, purché funzioni. Forse è nato un equivoco rispetto alla questione “emorroidi” che trae spunto da un fatto di cronaca di cui alcuni possono non essere a conoscenza. Accetto comunque l’aforisma dell’amatissimo Oscar Wilde che, tutto sommato, non mi sembra fuori luogo.
A me l’articolo ha fatto molto ridere anche nella sua presunta volgarità! Perché abbiamo bisogno di uscire, non solo dalla pesantezza di questi lunghi mesi di angoscia, ma anche dal clima di caccia alle streghe che in questi ultimi tempi si scatena ogni qualvolta trapela, senza alcuna cattiveria, un comune, seppur poco nobile sentimento umano. Non è ovviamente il caso del commento di Tina, la cui intelligenza è sensibilità conosco personalmente e con la quale concordo pienamente sulla necessità di un racconto chiaro e serio sulla vera efficacia e sulle eventuali conseguenze di questi vaccini. Vogliamo essere trattati da cittadini maturi e consapevoli quali siamo, aldilà delle opportunità comunicative infarcito di ambiguità.
La bellezza di questo giornale risiede, secondo me, nel fatto che alterna articoli di profonda riflessione ad altri che con la loro leggerezza offrono ai lettori spiragli di simpatica ironia e la costante presenza della rubrica “Racconti” mi è sempre piaciuta proprio per il fatto che distrae in questi tempi cupi. Purtroppo il tema dei vaccini è fortemente divisivo dappertutto e su zonagrigia se ne parla con rigore scientifico (si veda per esempio l’articolo “La dittatura dei vaccini”), ma non vi pare eccessivo scatenare una tempesta in un bicchier d’acqua perché Mottola, peraltro autore di ponderate riflessioni su tanti argomenti, ci ha scherzato sopra da par suo in una rubrica in cui prevale la bonaria ironia?
Lunga vita alle pagine del “diario” e al buonumore e ci trasmettono!