Non poteva che partire da Sant’Anna di Stazzema la proposta di legge popolare contro la propaganda fascista e nazista che in questi giorni, e fino al 31 marzo, è possibile sottoscrivere presso le segreterie di tutti i comuni d’Italia.
Non poteva che partire che da questo piccolo comune toscano dove, all’alba del 12 agosto 1944, si consumò uno dei più atroci crimini commessi dai nazifascisti in Italia. Una strage con 560 morti: tutti civili inermi: anziani, donne e neonati. La vittima più piccola aveva appena 20 giorni. Non fu una rappresaglia ma una strage pianificata nei minimi dettagli, dall’esercito nazista in ritirata e dai fiancheggiatori fascisti italiani, con l’obiettivo dichiarato di radere al suolo il paese.
Non poteva che partire da questa cittadina che incessantemente lavora perché venga conservata la memoria di quel giorno, quando “l’uomo decise di negare sé stesso, di rinunciare alla difesa ed al rispetto della persona e dei diritti in essa radicati”. E non solo con il Parco della memoria, con il museo, con l’Anagrafe Antifascista ma anche con proposte e iniziative continue.
Non poteva che partire da questi luoghi la proposta di legge “dal basso” contro il proliferare dei simboli che rievocano il fascismo e il nazismo e declassati a fenomeni di folklore, contro “anni di sottovalutazione del fenomeno del ritorno di queste ideologie che mai come oggi sono pericolose”, contro un antisemitismo e un’intolleranza montante e crescente, frutto non solo dei social media ma anche della disattenzione dei legislatori, contro revisionismi storici pericolosi e ingannevoli.
“Nella scorsa legislatura solo un ramo del Parlamento aveva approvato una proposta di legge che sanzionava coloro che propagandavano le immagini o i contenuti propri del partito fascista o del partito nazionalsocialista tedesco. Questa proposta di legge – è scritto nella relazione introduttiva – riprende quelle finalità e aggiunge alcune ulteriori aggravanti per l’esposizione di simboli fascisti e nazisti nel corso di eventi pubblici. È necessario – si conclude – che la normativa non lasci spazi di tolleranza verso chi si cela dietro le libertà democratiche per diffondere attraverso la propaganda, l’esposizione, la vendita di oggetti di nuovo i simboli di quel passato tragico. Ripartiamo da una iniziativa popolare dal basso per difendere la nostra Costituzione e i suoi valori”.
Per saperne di più sulla proposta di legge, sulle modalità di sottoscrizione e per aderire all’Anagrafe Antifascista è possibile visitare il sito all’indirizzo https://anagrafeantifascista.it/.