Ci risiamo. Il Covid-19 ha rialzato la testa e c’è aria di lockdown. Bisogna attrezzarsi, ha detto mia moglie, e quindi sono andato di prima mattina al supermercato tornando dopo un’oretta con borse e borsoni colmi di salmone affumicato, salumi vari, interi e affettati, formaggi freschi e stagionati di un certo pregio, ed altre prelibatezze gastronomiche. Qualche bottiglia di vino più che decente, un paio di amari di qualità e gelati assortiti. C’era anche della pasta, dell’olio e qualche passata di pomodoro, tanto per far vedere. Sì, perché amo Oscar Wilde il quale diceva, com’è noto, “Nella vita moderna il superfluo è tutto”. Alle rassegnate proteste di mia moglie, che avrebbe preferito una spesa più sobria e previdente, ho obiettato che l’ampio ventaglio di sapori e profumi introdotti in casa ci avrebbe permesso di individuare per tempo ogni deprecabile contagio da Covid-19 che, come tutti ormai sappiamo, si annuncia con un deficit gustativo ed olfattivo.
Per blandire la sua visibile insofferenza, le ho dimostrato, scontrino alla mano, che avevo acquistato soltanto prodotti sensibilmente scontati. Il che l’ha ulteriormente indispettita perché ormai in famiglia sono considerato sconto-dipendente: senza sconti o offerte speciali mi rifiuto categoricamente di comprare alcunché.
Tempo fa rischiammo la rottura: lasciai mia moglie senza parmigiano per un mese perché era a prezzo pieno sia nel mio supermercato abituale che in quelli limitrofi nei quali mi aggiravo invano. Quando finalmente arrivò l’offerta speciale, considerate le crescenti proteste di mia moglie che si erano spinte fino alla minaccia di abbandonarmi dopo oltre quarant’anni di matrimonio, tornai a casa con quasi due chili di parmigiano in spicchi. Allo sconcerto di mia moglie dovetti spiegarle come, di questi tempi, immagazzinare del parmigiano fosse un investimento: acquistato a metà prezzo con 24 mesi di stagionatura oggi, che valore avrebbe avuto fra sei mesi a prezzo intero e vecchio di 30 mesi? Non ebbi risposta e allora le giurai che non l’avrei mai più lasciata senza parmigiano per il resto della nostra vita.
Ma tuttavia sono anni che compro i panettoni dopo l’Epifania, momento in cui il prezzo precipita verticalmente. E ne compro così tanti che ne resta ancora qualcuno da consumare a Pasqua: ciò che consente di fare altrettanto con le colombe il cui ultimo esemplare rallegra il nostro Ferragosto. In realtà la libidine per le offerte speciali non mi ha mai abbandonato anzi le vado costruendo intorno teorie non banali, Se, ad esempio, c’è un’offerta speciale di vini al 50%, è meglio acquistare le bottiglie più costose perché, oltre al piacere di gustare un buon bicchiere, si realizza il massimo risparmio. Mia moglie dice però che procedendo di questo passo i nostri risparmi saranno ridotti al 50%. Spero si sbagli.