Lo Studio legale Vizzino ha segnalato “l’abbandono totale di una donna risultata positiva al Covid-19, costretta a rinchiudersi in casa con le proprie figlie senza ricevere cure e assistenza specifica”. Riportiamo di seguito la vicenda denunciata, che abbiamo dovuto sintetizzare per esigenze redazionali.
Una donna napoletana, la sig.ra Nunzia G., madre di due figlie minori, in data 26 settembre 2020, è risultata positiva al Covid-19. Da quel giorno la sig.ra Nunzia si è chiusa in casa con le due bambine e si è rivolta allo Studio legale Vizzino per denunciare lo stato di abbandono e di indifferenza in cui si trova a causa dell’indolenza dell’ASL di appartenenza e delle Istituzioni regionali.
La triste vicenda ha inizio quando il 24 settembre scorso la donna si è recata spontaneamente al Pronto Soccorso del Presidio Ospedaliero “Cotugno” in quanto avvertiva sintomi riconducibili al coronavirus. In tale sede veniva visitata, le veniva effettuato il tampone naso-faringeo e le veniva prescritta la quarantena obbligatoria. Il successivo giorno 26, il Distretto di competenza del Frullone le comunicava telefonicamente la sua positività al Covid-19. Da questo momento per la signora e per la sua famiglia comincia il vero incubo. Preoccupata per lo stato di salute dei propri familiari con lei conviventi, la sig.ra Nunzia immediatamente allertava il medico di base onde predisporre i dovuti accertamenti anche per le due bambine. Nei giorni successivi, nonostante le numerose chiamate effettuate sia alla Regione Campania che all’ASL di competenza, la sig.ra Nunzia non riceveva alcuna forma di assistenza sanitaria né consigli su come procedere in tale drammatica situazione. Si precisa che la sig.ra Nunzia attualmente abita in una casa dalle dimensioni molto ridotte che di fatto non consentono alcun isolamento. Ma anche qualora avesse avuto una casa più grande, di certo non avrebbe potuto chiudersi in una stanza e abbandonare a loro stesse le due figlie che, essendo minori, non sono autonome e dunque hanno bisogno di cibo e assistenza continua. Tali circostanze sono state anche rese note, in occasione delle numerose telefonate effettuate, all’ASL e alla Regione Campania. Tuttavia, nessun provvedimento è stato posto in essere nemmeno in riferimento alle due bambine anzi, in risposta alle domande incalzanti della signora, l’addetta dell’ASL proponeva di redigere una documentazione idonea a certificare la non positività delle figlie in modo tale da permettere loro di uscire di casa. A questo punto la malcapitata si è opposta fortemente a una tale soluzione evidenziando la circostanza che, non avendo fatto il tampone, anche le due bambine potevano essere positive e, uscendo di casa, avrebbero potuto contagiare altre persone.
In casi simile, il protocollo istituito dalle Direzioni Sanitarie prevede visite mediche e assistenza domiciliare anche per effettuare i dovuti controlli sulle persone conviventi con chi è positivo al Covid-19. Il dato più preoccupante di tutta questa vicenda è l’inerzia delle strutture ospedaliere e delle istituzioni che addirittura, a un certo punto, si sono negate a telefono. Nessuno ha voluto soccorrere una delle figlie della signora che in seguito ad un malore sveniva provocando grande spavento soprattutto in relazione al fatto che la madre chiamava il 118 ma anche in questo caso non riceveva risposta o soccorso. Ad oggi, 3 ottobre, la situazione resta immutata e la signora è ancora chiusa in casa con le due figlie e, nonostante le vane promesse di assistenza e di aiuto, nessuno ha provveduto ad effettuare i tamponi alle bambine e nessuno si è preoccupato del grave stato di disagio in cui versano queste persone. La signora Nunzia, durante tutti questi giorni, non si è arresa e ha continuato a rivolgersi a tali strutture per ricevere aiuto. Infatti, è stata allertata anche la Guardia Medica di pertinenza che, però, ha negato il soccorso riferendo che in questi casi è l’ASL che deve agire in quanto unico organo competente. È stato inutile anche chiamare il 113 che, nonostante abbia manifestato la sua vicinanza morale alla signora offrendosi di sollecitare gli organi competenti, non ha potuto agire concretamente. La sig. Nunzia, sconcertata dalla drammaticità della sua condizione si è aggrappata con tutte le sue forze in questi giorni difficili alla fiducia riposta nel Sistema Sanitario e ha continuato imperterrita a richiedere aiuto telefonicamente chiamando i numeri forniti dal centralino dell’ASL, ma ad oggi nulla è cambiato. (I numeri ai quali si è rivolta la sig.ra Nunzia sono nella disponibilità dello Studio legale Vizzino).
La signora Nunzia G. si è rivolta allo Studio legale Vizzino per dare voce alla sua paura, per mettere sotto i riflettori dell’opinione pubblica la sua vicenda nella quale si configura la lesione del diritto alla salute, tutelato come principio fondamentale del nostro ordinamento.
L’auspicio è quello di offrire un aiuto concreto a Nunzia e alla sua famiglia e di far giungere la loro richiesta di aiuto anche al Presidente della nostra Regione, Vincenzo De Luca.
Avv. Caterina Santangelo
Avv. Riccardo Vizzino
Lo Studio legale Vizzino ha comunicato che la richiesta di aiuto contenuta nella lettera sovrastante è stata accolta dalle competenti autorità; infatti, i medici della ASL competente si sono recati al domicilio della sig.ra Nunzia per effettuare le visite mediche e i tamponi naso-faringei sia a lei che alle sue figlie. È un fatto che la rete organizzativa dell’ASL si è concretamente attivata solo dopo che la drammatica vicenda della sig.ra Nunzia è stata portata all’attenzione dei media.
Pur compiaciuti dell’esito positivo di questa vicenda, non possiamo fare a meno di pensare a quante altre persone, in questo momento, stanno vivendo lo stesso disagio.