Diario di un “segregato”: 2 aprile 2020

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Arrivano notizie incoraggianti dal fronte del Covid-19 ed anche qui nella nostra più modesta trincea tutto procede per il momento nel migliore dei modi. Il rapporto tra me e mia moglie resiste a meraviglia e non soffre minimamente per la compresenza h24, come si dice oggi; non dormiamo neppure in letti separati. Siamo commuoventi. Ci aiutiamo costantemente l’uno con l’altra e se qualcuno potesse vederci, si farebbe un’idea esaltante del matrimonio. Tentiamo, e con successo, anche di scherzare. Dopo pranzo mia moglie, in mancanza di alternative (si è guastato il tapis-roulant), suole passeggiare per una mezz’oretta a passo sostenuto per la casa. Casa nostra non è la Reggia di Caserta ma, grazie all’abbattimento di qualche tramezzo, è discretamente deambulabile e si presta quindi a simpaticissime imboscate. Cosi, mentre mia moglie percorre la casa da una parte all’altra, è bellissimo spuntare all’improvviso da un angolo e fare “Buh!!” sapendo che ti farà eco un affettuoso “Chi t’è bbiv’!”

La mia attività fisica consiste invece in una ventina di minuti di ginnastica da camera che realizzo sdraiandomi per terra e sollevando due pesi di mezzo chilo, uno per mano. Quando li acquistai dieci anni fa, mi proponevo di sostituirli gradualmente con quelli di maggior peso, come la prassi suggerisce. Ma non è stato necessario, perché lungo questi dieci anni sono diventati sempre più pesanti, molto pesanti. Chissà perché.

Da un servizio televisivo ricco di particolari qualche sera fa abbiamo capito che in Cina si mangia praticamente tutto quello che si muove e che, una volta ridotto ad alimento, non se ne getta alcuna parte né interna né esterna, un po’ come si faceva da noi col maiale. Le parti più insospettabili vengono trattate e vendute a caro prezzo. Al consumo di queste prelibatezze vengono quasi sempre associati effetti miracolosi, secondo una tradizione popolare tutta da dimostrare, sugli apparati riproduttivi sia maschili che femminili. È comprensibile che 1 miliardo e 700 milioni soffrano di solitudine nella nazione territorialmente più vasta del mondo? Oppure che sentano il bisogno di reagire alla severissima politica di limitazione delle nascite in vigore fino a pochi anni fa? Con tutto il rispetto, la Cina è una minaccia non solo perché è sede periodicamente di virus micidiali ma perché non ha capito che sulla superficie terrestre circolano troppe persone. Il più estremo complottismo si spingerebbe ad ipotizzare che la Cina voglia “cinesizzare” l’intero pianeta incrementando la propria etnia ed eliminando tramite virus le altre. Sciocchezza per sciocchezza, questa sembra comunque più verosimile del progetto di sostituzione etnica degli europei con gli africani, attribuito al magnate Soros dai leghisti e da alcuni grillini, di cui non si comprende neppure lo scopo. Ma simili, improbabili scenari sono forse frutto della quarantena. E cos’altro ci verrà in mente fra un paio di settimane?

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