La storia del fumetto in Italia: Arrivano gli Antieroi!

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Fonte: dimeweb.blogspot.com/2015/06/il-40-di-mister-no.html

Sono gli “Anni di piombo”, e i cambiamenti che sempre di più contraddistinguono questo periodo storico del mondo contemporaneo influenzano inevitabilmente i media. E il fumetto non fa eccezione.

Nel giugno del 1975, in tutte le edicole italiane, fa la sua comparsa un personaggio del tutto “controcorrente”: Mister No. Ideato e sceneggiato da Guido Nolitta (alias Sergio Bonelli), e realizzato graficamente da Ferri Gallieno, Jerry Drake (questo il suo vero nome) si presenta al pubblico in maniera decisamente “spiazzante”. Certo, non è il primo antieroe ad essere pubblicato in Italia. Qualche anno prima, nel novembre del 1962, faceva la sua apparizione Diabolik, l’eroe nero ideato da Angela e Luciana Giussani, però Mister No è qualcosa di completamente diverso. La sua personalità risulta molto complessa e sfaccettata, e il suo soprannome ne riassume perfettamente il carattere. Appare sin dalle prime pagine del primo numero, apparentemente come un “perdente”. In realtà, è pronto a schierarsi sempre dalla parte del più debole e a non scendere mai a nessun compromesso né con gli altri né con sé stesso. Generoso, scanzonato, estroverso, amante dell’alcool e delle belle donne, vive nella negazione da qualsiasi ingiustizia perpetrata. Muove i suoi primi passi a New York, dove tempra il suo carattere da “duro”. Ormai ventenne abbandona la Grande Mela e si trasferisce a San Francisco, dove impara il mestiere di pilota di aerei. Intanto scoppia la Seconda Guerra Mondiale, e Mister No si ritrova a combattere contro l’aviazione giapponese. A causa del suo carattere “ribelle”, finisce in fanteria, dove combatterà dall’Italia alle Ardenne. Alla fine della guerra, non riesce più a trovare una propria dimensione nel mondo. Allora molla tutto e sceglie di trascorrere il resto della sua vita in Amazzonia, nella città di Manaus, dove pensa di trovare la tranquillità acquistando un Piper e guadagnandosi da vivere scorrazzando turisti lungo la foresta amazzonica, il polmone della Terra. Ma scoprirà ben presto di non riuscire a tenersi lontano da un susseguirsi di avventure e a ficcarsi continuamente in un mare di guai.

Fonte: www.lazonamorta.it/lazonamorta2/

L’anno successivo è la volta di un “ritorno”: Akim, un tarzanide creato già nel 1950 dal giornalista e sceneggiatore Roberto Renzi e reso graficamente da Augusto Pedrazza. Negli anni Sessanta aveva già riscontrato un certo successo in Italia, che si era poi replicato in altri Paesi, tra cui Germania e Francia. Ora veniva riproposto nel classico formato “bonelliano”. A chi accusava gli autori di copiare Tarzan, Renzi replicava con queste parole: “Parlare di una pedissequa imitazione di Tarzan sarebbe un errore perché Augusto Pedrazza e il sottoscritto decidemmo di creare Akim proprio in contrapposizione al personaggio di Edgar Rice Burroughs. Akim nacque non come personaggio crudele … ma come amico sincero degli animali della foresta che lo proclamano loro re. Pedrazza e io pensammo a un piccolo trucco capace di dare successo al personaggio e alle storie. Decidemmo di far parlare gli animali, così come fossero personaggi umani … questa nostra trovata negli anni, con le nuove scoperte scientifiche, si dimostrò molto meno fantastica”. (Roberto Renzi, Il ritorno di Akim, in “If immagini e fumetto” n. 5, gennaio-marzo 1976).

Fonte: www.100torri.it/?p=100348

Ad arricchire il palcoscenico degli antieroi sarà poi, nel giugno 1977, Ken Parker, serie creata da Giancarlo Berardi e Ivo Milazzo e che mostrerà un punto di vista completamente inedito del genere western. Ispirato nell’aspetto all’attore statunitense Robert Redford, Kenneth Parker è un cacciatore di pellicce che si mette alla ricerca di una banda di ladri che ha assassinato il suo giovane fratello. Ma le storie che seguiranno toccheranno in maniera molto profonda ed introspettiva, diametralmente opposta al genere classico di Tex Willer, per intenderci, tutte le grandi tematiche della vita. La serie viene concepita come un lungo racconto concatenato che si conclude con un racconto edito da Mondadori nel 2014. E antieroe è anche Judas, che fa il suo esordio nel settembre 1979, personaggio creato dai fratelli Missaglia. Il soprannome del protagonista è quanto mai appropriato. Se lo è guadagnato in carcere dopo essersi costituito in seguito ad una rapina, che ha visto la morte della fidanzata, e per aver contribuito con la sua testimonianza a far catturare il resto della banda a cui apparteneva. Scontata la pena, passerà dall’altra parte della barricata lavorando per l’agenzia investigativa privata di Allan Pinkerton. Un bounty killer cinico e spietato temuto dalle sue prede e visto con disprezzo anche dai suoi stessi colleghi.

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